Alcol e dipendenza, under 16 e over 65 i più a rischio

I più giovani e i più avanti con l’età sono quelli che rischiano di più per l’alcol. Sono oltre 9 milioni i consumatori di alcol a rischio, su cui sarebbe opportuno intervenire: di questi circa un milione e mezzo sono giovani (il 50% è sotto l’età minima legale), e oltre 3 milioni e 200 mila gli ultra65enni. Sono alcuni dei dati che Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, presenterà al Convegno nazionale della Società italiana di alcologia il 26 novembre a Pavia.

Secondo il rapporto di Scafato, consumano bevande alcoliche il 67,5% di anziani di 65-74 anni (di cui l’84,5% maschi e il 53,1% femmine), il 59,8% di quelli di 75-84 anni (M=80,2%; F=46,0%) e il 50,0% degli ultra 85enni (M=67,7%; F=42,3%). ”Indipendentemente dall’età il consumatore di oggi è sollecitato al bere da pressioni mediatiche, commerciali e sociali molto forti. Le fasce più esposte al consumo dannoso di alcol sono i giovanissimi e gli anziani”.

Ci sono significative differenze di genere con il progredire dell’età: i maschi adulti e gli anziani sono più esposti al rischio rispetto alle femmine mentre, per le generazioni di adolescenti, si osserva una riduzione della forbice tra i due sessi con ”un preoccupante e sostanziale ribaltamento per le teen-ager e le ragazzine al di sotto dell’età minima legale dei 16 anni – rileva Scafato – che surclassano i coetanei per relazioni pericolose con l’alcol”. Il rischio alcol correlato in Italia non è dunque trascurabile né minimizzabile. I dati dell’Osservatorio rivelano che, su circa 36 milioni di consumatori, chi assume bevande alcoliche in modo rischioso o dannosa, aggiunge Scafato, ”è di circa il 25% se si considera la popolazione maschile di tutte le eta’ e di circa il 7-8% se si considera la popolazione femminile”. In media, circa 1 uomo su 4 e 1 donna su 10 sono bevitori problematici.

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