GENOVA – L'inquinamento, specie quello
causato dalle petroliere, le meduse, chi guida senza cautela e
gli squali: sono le principali paure degli italiani che vanno al
mare. Lo rivela uno studio di Ipr Marketing presentato oggi a
Slow Fish a Genova dalla Fondazione Univerde di Alfonso Pecoraro
Scanio.
L'inquinamento e' di gran lunga la paura piu' grande perche'
lo temono il 42% degli italiani, mentre meduse e irresponsabili
seguono al 24% e al 17%. Il petrolio trasportato via mare e le
trivellazioni dalle piattaforme sono al centro dei pensieri di
chi si tuffa per una nuotata e magari si sporca un piede di
catrame. Le petroliere sono infatti viste come la minacia
maggiore dal 65% degli italiani mentre il 64% si dichiara
contrario alle trivellazioni. ''C'e' sensibilita' al problema –
ha detto Alfonso Pecoraro Scanio – i disatri recenti sono un
monito''. Roberto Burdese presidente di Slow Food Italia e
Silvio Greco, responsabile scientifico, hanno sottolineato come
la realta' sia in verita' un poco migliore della percezione
''perche' l' inquinamento e' diminuito un po' negli ultimi anni
anche se ci sono ancora troppe fonti di stress''.
Lo studio rivela che gli italiani hanno visto in acqua nell'
ultimo anno un bel campionario di rifiuti: buste di plastica (il
59% degli intervistati), rifiuti galleggianti (40%), cicche di
sigarette (27%), liquidi galleggianti (19%). Il 2% ha visto
anche delle batterie. Al di la' della realta', il 63% degli
italiani dice che rispetto a 4/5 anni fa il mare e' meno pulito,
mentre 25% lo vede uguale e il 6% migliorato.
Un poco scarsi in geografia – solo il 23% sa che l'Italia ha
ottomila chilometri di coste, il 28% dice cinquemila, il 36% non
lo sa – gli italiani sanno bene pero' da dove viene il pericolo.
Le petroliere sono la minaccia piu' sentita per l'ambiente
(65%), seguite dalle navi container e dai motoscafi. Ma i
pericoli vengono soprattutto da terra e gli italiani dicono che
hanno i volti dele industrie (per il 49% degli intervistati) e
delle fogne non depurate (per il 34%).
