Più bravi in italiano e matematica: i bambini che frequentano l’asilo nido sarebbero infatti studenti più brillanti una volta arrivati su banchi di scuola. E non sarebbero solo più bravi, ma anche più socievoli, autonomi, pronti al gioco. Sono questi i risultati di una ricerca promossa dalla Fondazione Agnelli e firmata da Daniela Del Boca e Silvia Pasqua, docenti di Economia Politica all’università di Torino.
La ricerca sfata una convinzione molto radicata tra pediatri e genitori: ossia che è meglio tenere in famiglia i piccoli da 0 a 3 anni. L’Italia, poi, non è certo un Paese dove abbondino gli asili nido: “Se il nido non è eccellente – dice Maria Rita Parsi, psicoterapeuta – allora è meglio che i bimbi restino a casa. Se invece l’asilo offre un’assistenza psicopedagogica di alto livello, dove i genitori possono entrare e uscire quando vogliono, allora i vantaggi sono enormi. Purtroppo però i nidi sono spesso scadenti. E per un bimbo di pochi mesi ogni distacco è un trauma, e ogni suo piccolo grido deve essere ascoltato. Tutto questo può avvenire in un nido?”.