Banda ultralarga: connettere le scuole vale il 20% del PIL. I risultati del rapporto dell’Economist Intelligence Unit (Eiu),
I Paesi che connetteranno le scuole con la banda ultralarga possono aumentare il proprio PIL fino al 20%. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Economist Intelligence Unit (Eiu), pubblicato nei giorni scorsi.
“Una forza lavoro ben istruita ha maggiori probabilità di essere innovativa e di promuovere idee rivoluzionarie – spiega il report – portando allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro”. L’analisi dell’EIU mostra anche che per ogni 10% di aumento della connettività scolastica in un paese, il PIL pro capite potrebbe aumentare dell’1,1%”.
Il rapporto sottolinea su quattro azioni chiave per realizzare il cambiamento:
La ricerca evidenzia come i leader del settore pubblico e privato, unendo le forze, possono fare la differenza nel ridurre il digital divide, facendo in modo che la l’accesso ad Internet diventi realtà per i bambini delle scuole di tutte le età.
Altri benefici della connettività scolastica evidenziati dal rapporto includono un aumento della qualità dell’istruzione, la creazione di una forza lavoro più produttiva e lo sviluppo delle comunità circostanti.
Il digitale è ormai parte integrante della nostra quotidianità e del mondo dell’istruzione e integrerà sempre di più la didattica. In Italia, ad esempio, sono già oltre 11.700 le scuole che possono usufruire dell’infrastruttura di rete in fibra ottica FTTH di Open Fiber e avere una connessione ultraveloce fino a 1 Gbps.
Una parte consistente degli istituti raggiunti fa parte del bando “Piano Scuole” indetto da Infratel. Grazie al bando, le scuole potranno usufruire della connessione simmetrica in fibra ottica fino ad 1 Giga al secondo gratuitamente per un periodo di 5 anni.