
Lo studio avrebbe dovuto essere alla periferia di Shanghai, un richiamo per artisti e scienziati di tutto il mondo. Ci sono voluti due anni per costruirlo e un giorno per distruggerlo.
L’ordine di distruggere lo studio – concepito da Ai Weiwei, un multiforme artista che è uno dei più espliciti critici del partito comunista cinese – è stato emanato lo scorso luglio, e Ai capì che il motivo era una punizione per il fatto che aveva attaccato le autorità .
Al New York Times Ai ha dichiarato che che la demolizione dello studio non sarebbe avvenuta fino al primo giorno dell’Anno del Coniglio, il 3 febbraio.
E’ quindi rimasto scioccato nello scoprire che gli operai avevano cominciato ad abbattere lo studio all’alba di martedi 11 gennaio, assieme ad un altro studio che Ai aveva fatto costruire per un amico nelle vicinanze. ”E’ tutto in rovina – ha dichiarato – non è rimasta pietra su pietra”.
Ai ha detto di aver chiamato un funzionario governativo ricordandogli l’impegno a non distruggere lo studio fino al primo giorno del nuovo anno. Ha avuto questa risposta: ”Se lo studio deve essere distrutto non ha importanza se sarà prima o dopo”.
Lo studio avrebbe dovuto essere anche usato come centro di insegnamento per artisti che vi avrebbero abitato, e Ai aveva invitato un gruppo di laureati dell’Università di Oslo con i quali il mese prossimo avrebbe studiato architettura.
Al Nyt Ai ha dichiarato che la vendetta delle autorità di Shanghai potrebbe essere stata motivata anche per il suo sostegno a due cinesi finiti nei guai.
Il primo, Yang Jia, un residente di Pechino che ha ucciso sei poliziotti in una stazione di polizia dopo essere stato arrestato e picchiato per non avere il permesso di andare in bicicletta. Yang divenne un eroe per molti cinesi e fu poi giustiziato.
Il secondo caso, di natura kafkiana, è quello di Feng Zhenghu, avvocato ed attivista politico, che ha trascorso tre mesi nell’aeroporto Narita di Tokyo dopo che le autorità di Shanghai gli hanno negato il visto di rientro in Cina.
Ai ha chiesto la democrazia per la Cina, ha criticato la corruzione governativa per essere corresponsabile della morte di alunni nel terremoto a Sichuan nel 2008, ed ha strenuamente appoggiato Liu Xiaobo, il prigioniero politico cui l’anno scorso è stato assegnato il premio Nobel.
Ha precisato che le autorità di Shanghai originariamente avevano approvato la costruzione dello studio in un villaggio noto per i suoi vigneti e che ha speso un milione di dollari per la trasformazione di un dilapidato magazzino nello studio. Ha dato inizio alla costruzione nell’estate del 2008 ed i lavori sono finiti a luglio dell’anno scorso. Poi, martedi, sono arrivate le ruspe governative.
