
Come sarà la banca del futuro? Le 4 sfide del domani FOTO ANSA
La trasformazione era iniziata già in precedenza, la pandemia non ha fatto altro che accelerare un processo in agenda da tempo. Come per moltissime altre industry, anche in quella bancaria gli ultimi anni sono serviti per far evolvere modelli di business ormai obsoleti, focalizzando l’attenzione su possibilità e direzioni nuove.
Ma come saranno le banche del futuro? Quali innovazioni tecnologiche cambieranno il settore? Saranno 4 le sfide fondamentali da affrontare: il passaggio a un modello customer-centric, l’adozione di tecnologie all’avanguardia, l’affermarsi delle criptovalute e le valutazioni in materia di sostenibilità.
Modello customer-centric
Per adattarsi ai nuovi bisogni della società e alle spinte provenienti dall’esterno, le banche dovranno rivoluzionare il modo di intendere il rapporto con i clienti e personalizzare i prodotti e servizi in base alle loro esigenze. La strategia ottimale prevede il passaggio da modello product-centric ad uno customer-centric, in cui il cliente rappresenti la priorità, il cuore di ogni decisione.
In quest’ottica, per incrementare la competitività sul mercato, sarà fondamentale andare incontro ai bisogni espressi e inespressi delle persone, alle richieste finanziarie e a quelle non finanziarie, costruendo momenti ‘conversazionali’ multicanali, pensati ad hoc per potenziare la fiducia dei consumatori.
Tecnologie all’avanguardia
Mai come accaduto in passato, le banche saranno chiamate a rivedere il proprio modo di fare business e, di conseguenza, le nuove tecnologie da utilizzare. Il domani del settore del Banking sarà guidato dall’applicazione di tecnologie innovative come AI (artificial intelligence) e Blockchain, grazie alle quali diventa possibile automatizzare i processi fondamentali, garantire la sicurezza delle transazioni e valorizzare il capitale umano. Senza dimenticare le potenzialità offerta dai Big Data e la conseguente necessità di sviluppare una cultura basata sui dati e l’analisi degli stessi.
Come comportarsi con le criptovalute?
Nel breve periodo, l’industry bancaria dovrà affrontare anche la questione legata alle critpovalute cioè, come si legge sul sito della Banca d’Italia, a quelle “rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che possono essere trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente”.
In questa direzione, un primo passo è stato compiuto con le linee guida del G7 sull’emissione di criptovalute da parte delle banche centrali: a Washington, i sette grandi dell’economia mondiale ( Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) hanno sottoscritto un documento sui 13 principi di politica pubblica per le valute digitali delle banche centrali retail. L’impegno delle banche dovrà essere quello di emanare criptovalute che rispondano ai criteri di trasparenza, rispetto della normativa, sicurezza, privacy e solida governance economica.
Sviluppo e finanza sostenibile
L’ultima sfida da affrontare riguarda la sostenibilità, con molte banche che hanno già iniziato a individuare tra gli obiettivi da perseguire lo sviluppo di una policy interna che contribuisca a rallentare il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il degrado del suolo e la scarsità d’acqua. Ridurre l’impatto ambientale sarà funzionale anche per attrarre nuovi consumatori: secondo diverse ricerche provenienti d’oltreoceano, le nuove generazioni, e in particolare la Generazione Z, tengono conto di equità e sostenibilità nelle scelte di acquisto, favorendo prodotti e servizi offerti da aziende ‘green’.
