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Crociata Governo contro il gioco d’azzardo legale: così lo Stato rischia di rimetterci tanti soldi

Crociata Governo contro il gioco d’azzardo legale: così lo Stato rischia di rimetterci tanti soldi (Foto Ansa)

ROMA – Limitare il gioco d’azzardo legale in Italia potrebbe essere un boomerang non solo per le migliaia di persone che lavorano nel settore, ma anche per lo Stato e il Governo, che dal gioco attingono sempre di più i loro fondi per le misure economiche. Se da una parte quindi il Governo prosegue con la propria crociata etica contro il settore del gioco (basti pensare alle scritte sui Gratta & Vinci come sui pacchetti di sigarette), dall’altra lo stesso Governo alza le tasse sui giochi per avere un gettito maggiore. Gettito che spesso serve a coprire misure come ad esempio il reddito di cittadinanza.

“I giochi non sono un bancomat illimitato, una cassa senza fondo a cui attingere per qualsiasi evenienza. Questa ennesima stretta fiscale non danneggia solo le imprese, ma mette a rischio un settore chiave per l’economia e l’occupazione, frenando consumi e investimenti”. Assotabaccai commenta così la nuova stretta sui giochi annunciata per il cosiddetto “decretone”, che prevede un ulteriore aumento dello 0,75 percento dell’aliquota del Preu, il prelievo unico erariale sulle Awp, e l’innalzamento all’11 percento della tassazione sulle vincite di 10 e Lotto, attualmente all’8 percento.

Assotabaccai quindi prosegue: “Dal varo del decreto Dignità ad oggi è stato un continuo susseguirsi di aumenti fiscali. Una situazione sempre più insostenibile per migliaia di operatori, spesso piccoli gestori di bar, rivendite e tabacchi, in particolare in questo momento di rallentamento dell’economia. Per questo, chiediamo al Governo di ascoltare la voce degli operatori e di tornare sui propri passi. Anche perché, di stretta in stretta, ci perderà anche l’erario: gli eccessi di tassazione porteranno inevitabilmente una riduzione degli investimenti delle imprese e dei consumi, con pesanti contraccolpi sull’occupazione e sullo stesso gettito fiscale”.

Insomma, nell’operato del Governo in materia di gioco d’azzardo legale, c’è più di una contraddizione. Perché volerlo limitare e allo stesso tempo aumentarne la tassazione? Se da una parte il Governo sembra voler limitare il gioco d’azzardo sbandierando i rischi della ludopatia (ricordiamo che solo lo 0,9% viene considerato “giocatore problematico), dall’altra ha alzato la tassazione, incassando così molti più soldi dal settore. Un settore dal quale attingere fondi per il reddito di cittadinanza. 
 

 

 

 

Published by
Alessandro Avico