ROMA – Facebook “uccide” le vecchie cartoline. Sicuramente romantiche, ma lente e scomode nell’era del web. Solo 1 viaggiatore su 20 si affida alle cartoline, scrive il Giornale che cita i rilevamenti di Skyscanner, che si occupa di ricerca e comparazione viaggi.
Non solo Facebook, tutti i social network e i nuovi mezzi di comunicazione che permettono di essere in contatto in tempo reale hanno “rottamato” le cartoline, scrive il Giornale:
“Inutile chiedersi invece chi abbia rottamato la cartolina: sempre loro, i social network. Facebook soprattutto. Poi ovviamente sms e mail. All’epoca di Internet partire non è un po’ morire. La lontananza non è più un valore quantificabile in chilometri, men che meno in malinconie dell’anima. I partiti comunicano in tempo reale sin dal primo tratto in taxi, quindi dall’aeroporto, quindi dal volo – anche quando è vietato -, quindi dallo scalo d’arrivo, quindi dall’insediamento in albergo, quindi da tutte le fasi più dettagliate e più idiote del loro viaggio. Tutta la vacanza minuto per minuto. Pure troppo. Alle volte il soggetto ci appare molto più presente a diecimila chilometri di distanza che quando sta chiuso di là in camera sua, a fare chissà cosa”.
D’altronde la cartolina “non era il massimo della comodità”, scrive il Giornale, e nemmeno della velocità, ma aveva un fascino che l’istantanea condivisione offerta dai social network non possiede:
“Certo non era il massimo della comodità: come dimenticare il retrogusto ributtante delle leccate ai francobolli. E certo non era neppure il massimo della velocità: quante volte arrivavamo a casa noi prima di lei. Eppure, al netto degli effetti collaterali, c’era in quel rito antico qualcosa di romantico e di profondamente umano. L’idea stessa di fermarci un momento per scegliere l’immagine più indicata al gusto e all’indole del nostro amato destinatario, fosse la mamma o la fidanzata, la nonna o lo zio, l’amico o il collega, sapeva comunque di tenera cerimonia. E poi trovare le parole giuste”.
E se la cartolina “restava”, non importa se appesa in camera o al bar o ancora gelosamente sepolta in qualche scatola di metallo che ospitò biscotti e cioccolatini, il messaggio di Facebook no:
“Le raffiche di foto e di messaggi via social network durano lo spazio di un minuto, poi magari svaniscono con un semplice clic su «elimina». Sono troppe, come qualunque troppo perdono il valore impareggiabile dell’unicità. E se anche le lasciamo sopravvivere in qualche archivio del nostro computer, cambia poco. In un’altra epoca, ogni tanto ci piaceva prendere una pausa per aprire la scatola di latta. Adesso non c’è più tempo da perdere nei nostri mastodontici archivi: c’è sempre nuovo materiale in arrivo”.