La stabilità della coppia, almeno in Francia, ha un nuovo temibile nemico: la tecnologia. Un sondaggio, infatti, ha dimostrato che più di una coppia su quattro deve la sua separazione a sms incandescenti e ambigue frequentazioni dei social network.
Dall’estate del 2oo8,poi, nel paese transalpino un sms vale come prova nelle cause di divorzio e un francese su quattro ammette candidamente di spiare i messaggi ricevuti dal coniuge.
La nuova frontiera del sospetto è fatta di 4 cifre, quelle del codice pin del telefono cellulare del partner. Più di 6 francesi su 10 confessano di conoscerlo a memoria, meglio del proprio e anche se quasi la totalità di un’inchiesta Tns Sofres ammette che spiare l’attività messaggistica di un’altra persona è «sconveniente», sono pochi quelli che se lo vietano.
Una persona su quattro spia le chiamate ricevute e i messaggi sms: ne sono pieni gli studi degli avvocati e qualche caso estremo finisce anche in cronaca nera. Come quello di una donna, Francoise Bacon, che il tribunale ha condannato a tre anni per aver aggredito a coltellate la sua rivale.
Aveva scoperto una tresca col marito leggendo la sigla jtm fra i messaggi ricevuti sul telefonino del partner. Nel gergo dei messaggini, jtm è semplicemente l’abbreviazione di je t’aime (ti amo).
Ma sono i grandi numeri a dare il senso di una svolta, a pochi mesi dalla sentenza della Cassazione che ha avvisato i giudici francesi che non potranno più respingere – come prova di tradimento – un sms, a meno che la scoperta non sia avvenuta con la violenza o con l’imbroglio.
Se i telefonini sono una fonte inesauribile di informazioni riservate, è soprattutto la percezione che le donne francesi hanno degli sms a contribuire alla loro crescente influenza sul destino della coppia.
Il sondaggio dice infatti che per più di una francese su due, il semplice scambio di messaggini “bollenti” costituisce di per sè un tradimento.
E comincia ad essere rischiosa per la stabilità della coppia anche la frequentazione dei social netwkork, primo fra tutti Facebook: una ricerca canadese diffusa in Francia afferma che il tempo trascorso a scrutare le attività di relazione del partner con i suoi “amici” fa salire alle stelle gelosia e sospetti.
Il sondaggio francese rivela anche che una forte percentuale di chi rovista fra i messaggi del coniuge finisce per trovare più di quanto si aspettasse.
Da non sottovalutare, infine, l’imbarazzante fenomeno degli sms che adulteri travolti dalla passione inviano ad un destinatario sbagliato: uno su cinque, secondo le cifre, non segue la strada del cuore ma quella, densa di incognite, di un numero di cellulare diverso da quello della persona amata.
