LONDRA – Amnesty International compie 50
anni. L'organizzazione per i diritti umani e' stata fondata
mezzo secolo fa dall'avvocato Peter Benenson, che nella chiesa
di 'St Martin in the Fields' a Trafalgar Square, ebbe l'idea di
creare un'associazione per proteggere legalmente i piu' deboli.
L'avvocato, scomparso nel 2005, era rimasto sconvolto nel
leggere dell'arresto in Portogallo di due studenti e scrisse un
articolo pubblicato il 28 maggio del 1961 dall'Observer in cui
parlava del destino tragico dei ''prigionieri dimenticati'' e si
appellava alla gente per fare qualcosa.
''Doveva essere soltanto una campagna di un anno'', ha
ricordato un vecchio supporter dell'organizzazione, il 71enne
Dan Jones, che all'eta' di 2 anni accompagno' il padre, uno dei
tre parlamentari che Benenson contatto' per lanciare Amnesty, al
primo incontro dell'organizzazione.
Ieri, ad un evento nella stessa chiesa dove si recava
Benenson a riflettere, sua figlia Manya ha acceso una candela
circondata da filo spinato, simbolo dell'organizzazione, in
memoria del padre. Con lei c'era una rifugiata birmana, Wai Hnin
Pwint Thon, il cui padre e' condannato a 65 anni di carcere per
aver organizzato una protesta pacifica contro la giunta militare
e che ha detto: ''La mia sorellina di 10 anni e' ancora in
Birmania insieme a mia madre e spero che un giorno abbia la
possibilita' di costruirsi una vita migliore, senza essere
costretta a lasciare il Paese. Quella speranza e' cio' che
Amnesty significa per me''.