«Sono donne che appartengono alla vita normale quelle che ci piacerebbe ritrarre» spiega Lebert Huber la caporedattrice della rivista: «Queste donne hanno una propria identità, un lavoro e anche un nome».
Brigitte ha chiesto alle proprie lettrici di inviare foto. Da lunedì 5 ottobre di foto ne hanno già ricevute 600. «Naturalmente siamo ancora alla ricerca di profili interessanti», spiega la Huber «cerchiamo donne che hanno anche qualcosa da dire. E fare queste foto ci costerà anche di più, dato che non sanno nemmeno come posare». Ma, spiega, l’impresa pagherà e i lettori sono pronti ad accettare queste foto, di donne un po’ in carne ma vere.
“Vogue”, rivista inglese di moda, si è lamentata con i progettisti dei disegni perché questi forniscono dei vestiti troppo piccoli: «Siamo costretti a impiegare ragazze con ossa sporgenti e senza seno o fianchi per adattare i vestiti». Il mese scorso invece, la rivista di moda statunitense “Glamour” ha scatenato una tempesta con la pubblicazione di una foto della modella Lizzie Miller completa di grasso al ventre.
Le modelle magre sembrano aver fatto il tempo o almeno sembra che stia iniziando un dibattito sull’argomento.