Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha varato la riforma della scuola che vede una drastica riduzione degli indirizzi di studio. Il riordino riguarda oltre ai licei anche gli istituti tecnici e professionali e sarà attuato dal prossimo anno scolastico. Le famiglie avranno tempo fino al 26 marzo 2010 per iscrivere i propri figli alla classe I dell’anno scolastico 2010-2011: le procedure di iscrizione tuttavia potranno cominciare il 26 febbraio 2010.
Vediamo nello specifico cosa cambierà iniziando dai licei.
Liceo Classico: Aumentano le ore di lingua straniera che verrà insegnata in tutti e cinque gli anni. Verrà potenziata l’area scientifica con l’arrivo di Fisica e Scienze anche nei primi due anni, mentre i corsi di Storia e geografia verranno accorpati nell’insegnamento “Geostoria” articolato su tre ore settimanali.
Liceo Scientifico: Nel segno della tradizione aumenterà il peso della matematica e delle discipline scientifiche. Gli studenti potranno scegliere l’opzione “scientifico tecnologica” erede del Liceo Tecnologico. Qui verranno inseriti anche insegnamenti di natura giuridica ed economica.
Liceo Artistico: Sarà articolato in sei indirizzi distinti in modo da poter consentire la confluenza dagli attuali istituti d’arte. Gli indirizzi saranno: arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivo e multimedia, design, grafica e scenografia.
Liceo Musicale: È una delle novità della nuova scola superiore. Sarà articolato in due sezioni, quella musicale e quella coreografica. Verranno attivate convenzioni con accademie e riformatori così da impedire la frequenza contemporanea di licei tradizionali e conservatorio.
Liceo Linguistico: Il linguistico vede l’introduzione già dal primo anno di corso di tre lingue straniere. A partire dalla terza classe, anche un insegnamento non linguistico sarà impartito in inglese.
Liceo Scienze Umane: È la seconda novità della riforma Gelmini e sostituisce il liceo sociopsicopedagogico. Il nuovo liceo si basa sull’approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, dalla ricerca pedagogica, a quella psicologica e socio-antropologico-storica. Potrà anche essere attivata una opzione economico-sociale.
Gli istituti tecnici si divideranno invece in due settori e 11 indirizzi. I due settori sono l’economico e il tecnologico. Nel Settore economico sono stati definiti due indirizzi: amministrativo, finanza e marketing; turismo. Nel Settore tecnologico sono stati definiti nove indirizzi: meccanica, meccatronica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio.
Nella riforma, gli istituti professionali verranno raccordati «con il sistema d’istruzione e formazione professionale, di competenza delle Regioni». I nuovi istituti professionali si articolano in due macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi; istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai due settori corrispondono sei indirizzi. Per il Settore dei servizi sono: Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; Servizi commerciali. Per il Settore dell’industria e artigianato sono invece: Produzioni artigianali e industriali; Servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica.