Maggiordomi dell’abbronzatura, sub lavavetri e sommelier specializzati: le bizzarre professioni offerte dagli hotel extra-lusso nel mondo

Gli hotel di extra-lusso e i resort di mezzo mondo non sanno probabilmente che è in corso una crisi economica, o forse per porvi rimedio hanno scelto una strada tutta loro, inventando figure professionali decisamente bizzarre, ma a quanto pare decisamente essenziali. E così partono le singolari, ma ovviamente necessarie, ricerche di tecnici per le mitiche piste-giocattolo “Carrera” in quel di Hornbach, nella Renania-Palatinato, per intervenire con rapidità ed efficaci sui bolidi in miniatura della pista, ospitata in una stanza dell’hotel Kloster Hornbach.

Ovviamente in un hotel che si rispetti non mancano i sommelier specializzati, come segnalato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, e mentre al Grand Hyatt Berlin la sommelier Luisa Mehlhose si è specializzata in saké, al Ritz-Carlton di Cancun, in Messico, non può mancare il “tequilier” e in Giamaica il “rumier”. E sebbene gli esperti di bevande appaiano figure professionali particolari agli occhi dei non frequentatori degli alberghi a 5  e più stelle di tutto il mondo, il primo premio per la creatività e la particolarità va al Ritz-Carlton di Miami, dove a bordo piscina è sempre a disposizione un tanning butler, un “maggiordomo dell’abbronzatura”, un ex fotomodello con cintura ben fornita di lozioni e creme dalle specifiche proprietà protettive ed abbronzanti, sempre con muscoli in vista e sempre pronto a consigliare e a spalmare in nome della perfetta abbronzatura.

Anche gli amanti della cultura e delle arti hanno bisogno del lusso: questo lo sa il Peninsula di Hong Kong, che si avvale di David Reburn, noto come il  “Judge the Poet”, che gira per i tavoli del ristorante declamando versi suoi o componendone di nuovi permettendo agli ospiti di scegliere le parole. Dall’Inghilterra invece arrivano i Singing Waiters, camerieri/cantanti lirici, che tra una portata ed un’altra allietano i clienti con arie d’opera, assoldati dal Grand Hotel Park di Gstaad o il Park Hyatt Hotel di Sydney,ma reperibili anche privatamente andando sul sito www.singingwaiters.com.

Professioni altrettanto curiose, ma decisamente meno creative, sono proposte a Dubai dall’Altlantis the Palm e il Burj al-Arab, dove le vetrate sommerse delle suite e dei ristoranti subacquei hanno bisogno di qualcuno che oltre ad avere buona mano per la pulizia, abbia anche un brevetto da sub. E basta arrivare all’Emirates Palace di  Abu Dhabi, per leggere le parole dell’incredula Faz, che ha saputo dell’assunzione del nepalese Kamal Bhadur Tamanoi per pulire “con esattamente il giusto movimento della mano”  i 101 rubinetti di oro massiccio delle suite, e dove “cinque team da 3 persone ciascuno si occupano in permanenza di pulire con panni di microfibra gli innumerevoli cristalli dei lampadari”. Insomma il lavoro, per quanto inconsueto, non manca e non resta altro da fare se non inviare il proprio curriculum e provare.

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