Con la locuzione pianificazione finanziaria si fa riferimento a una strategia basata sull’attento controllo delle entrate e delle uscite e su un’oculata gestione della liquidità disponibile; questo concetto è valido sia in ambito aziendale sia per quanto riguarda i nuclei familiari che, come una vera e propria azienda hanno risorse in entrata (che nel caso di una famiglia sono rappresentate dallo stipendio e/o da una pensione o da locazioni attive) sia varie spese (alcune necessarie, altre voluttuarie). Pianificare significa in sostanza gestire i flussi di cassa in modo da evitare crisi di liquidità. Ma come si può mettere in atto un’efficace pianificazione finanziaria? In estrema sintesi la risposta è la seguente: tenendo conto delle entrate, si devono gestire le varie uscite ovvero eliminare le spese superflue e ottimizzare le altre magari riducendole e/o posticipandole.
Il primo passo fondamentale di una pianificazione efficace è l’analisi accurata della propria situazione finanziaria. Questo necessario processo serve soprattutto a conoscere con esattezza l’entità delle uscite mensili e verificare se vi sono criticità che è possibile risolvere, magari tagliando spese che si rivelano non necessarie o addirittura esagerate. Ovviamente bisogna avere anche un’idea precisa delle risorse che si hanno a disposizione (risparmi, polizze, depositi ecc.) e delle entrate mensili. Una volta che si ha un quadro chiaro della situazione si possono studiare strategie per incrementare i propri risparmi, effettuare investimenti a medio-lungo termine e/o per ridurre eventuali debiti.
Per quanto si possa essere oculati, gli imprevisti possono sempre verificarsi; ecco che in questi casi può valere la pena di prendere in considerazione un prestito che ci consenta di gestire al meglio la situazione finanziaria corrente. Peraltro il ricorso a un prestito può essere anche il modo migliore per effettuare un investimento interessante che non potrebbe essere affrontato altrimenti. Come nel famoso gioco del Monopoli, esistono imprevisti e probabilità; l’importante è affrontarli nel modo migliore.
Un’efficace pianificazione passa da una corretta gestione del budget personale/familiare. Una strategia spesso consigliata è quella ideata dalla giurista statunitense E. A. Warren: il metodo 50-30-20, che prevede la suddivisione delle entrate nette nel modo seguente: 50% per i bisogni, 30% per i desideri, 20% per i risparmi.
Nella pratica: se in una famiglia si hanno entrate nette per 3.000 euro, la metà, 1.500 euro, deve essere allocata per il pagamento delle spese necessarie (spese alimentari, carburante, bollette, eventuali rate di mutui o prestiti ecc.); 900 euro invece, il 30%, possono essere impiegati per lo svago (abbonamenti, vacanze, uscite in pizzeria, cinema ecc.); i rimanenti 600 euro, corrispondenti al 20% devono essere accantonati; se quest’ultimo punto non viene soddisfatto è necessario rivedere le altre due voci cercando di ottimizzare i bisogni e/o rinunciare a qualche desiderio.
Come gestire la quota del bilancio familiare destinata ai risparmi (per esempio il 20% se ci rifacciamo alla strategia 50-30-20)? Le possibilità sono molte ed eventualmente si può chiedere consiglio al proprio commercialista di fiducia. Alcune tipiche possibilità sono per esempio i conti deposito vincolati (da non confondersi con i conti correnti), che offrono tassi di interesse più o meno vantaggiosi in cambio di un vincolo temporale sulle somme depositate.
Un’altra possibilità sono gli investimenti a breve termine come per esempio i buoni postali o alcuni titoli di Stato.
Un’altra opzione è rappresentata dai cosiddetti PAC, i piani di accumulo offerti sia da banche che da compagnie assicurative. Un’altra possibile opportunità di investimento sono infine le polizze vita o i fondi pensione.