Ad Haridwar, urlando e cantando, brandendo tridenti o lance, ai mistici nudi, o naga sadhus, è concesso il primo tuffo. Poi vengono i guru e gli swami, avvolti in tuniche arancione, alcuni protetti da parasoli con perline colorate. Uno swami e’ portato fino all’acqua sulle spalle dei suoi discepoli. Per 20 minuti si bagnano e folleggiano, mentre altri pellegrini guardano dai tetti delle case vicine.
Poi il tempo concesso finisce. Al suono dei loro fischietti la polizia comincia a far uscire il gruppo dall’acqua sacra. Altre migliaia e migliaia di santoni attendono il loro turno.
Mercoledì è stato il culmine della festa religiosa induista chiamato Kumbh Mela, uno sbalorditivo riversarsi di umanità che rappresenta anche uno sbalorditivo problema logistico.
Dallo scorso gennaio, decine di milioni di pellegrini sono arrivati ad Haridwar con treni, aerei, autobus o a piedi per avere il privilegio di bagnarsi nel Gange in certe date di buon auspicio. Soltanto mercoledì, si stima che 10 milioni di persone siano entrate nell’acqua. Le folle sono di tale entità che il problema della sicurezza è enorme.
Poi ci sono le difficoltà nel gestire le sette di santoni rivali, i cosiddetti difensori della religione induista per i quali il Kumbh Mela è al contempo un rito sacro e una dimostrazione del loro stato.
Negli anni scorsi hanno litigato furiosamente tra di loro o col governo, argomentando su questioni come quale gruppo dovrebbe bagnarsi per primo o se potevano portare le loro fotografie durante il bagno.
Ma nonostante le precauzioni delle forze dell’ordine la tragedia ha colpito mercoledi mattina. Secondo la polizia la setta Juna stava cominciando la sua processione verso il Gange quando uno dei loro veicoli ha investito la folla. La gente si è fatta prendere dal panico fuggendo precipitosamente. Il bilancio dell’incidente è stato di sette morti.
Il Kumbh Mela trae origine dalla mitologia induista, secondo la quale dei e demoni lottarono per il possesso di una brocca, o kumbh, contenente l’elisir dell’immortalità. Vinsero gli dei conquistando la brocca, e mentre si alzavano verso il cielo gocce del sacro liquido caddero su quattro località del fiume: Allahabad, Ujjaink, Nashik e Haridwar.
Al giorno d’oggi il Kumbh Mela si svolge ogni tre anni in ciascuna delle quattro città a turno, il che significa che uno dei quattro luoghi ospita il festival ogni 12 anni.
Situata ai piedi dell’Himalaya, Haridwar non è un posto facile per ospitare decine di milioni di persone. Il Kumbh Mela si svolge al centro della città, e molti pellegrini insistono nel voler fare il bagno nel punto più sacro, chiamato Har Ki Pauri, un tratto d’acqua delle dimensioni di tre piscine olimpiche.
Secondo le autorità, martedi e mercoledi, giorni particolarmente propizi, circa 100 mila persone ogni ora si sono bagnate nelle acque del Har Ki Pauri. Molti pellegrini credono che un bagno in quel punto gli consentirà di interrompere il samsara, o ciclo della reicarnazione, e trovare la pace cosmica nelle braccia di Brahma, Shiva e Visnù, la trimurti induista.
