ROMA, 15 SET – Perde colpi la famiglia tradizionale, irrompono single e conviventi. Ben 12 milioni di italiani, il 20% della popolazione, vivono come single, monogenitori, coppie non coniugate e famiglie ricostituite coniugate. Il dato, diffuso dall'Istat, e' del 2009 ed e' quasi raddoppiato rispetto al 1998.
I single non vedovi sono soprattutto uomini (55,3%), mentre i monogenitori sono in gran parte donne (86,1%). Le nuove forme familiari sono cresciute per l'aumento di separazioni e divorzi. Quasi 6 milioni di persone hanno sperimentato nel corso della loro vita la convivenza.
Le libere unioni nel 2009 sono 897 mila e rappresentano il 5,9% delle coppie. Sono piu' diffuse nel Nord-est, presentano un titolo di studio piu' elevato e una quota di coppie in cui ambedue lavorano piu' alta di quelle coniugate. Diminuisce la quota di chi era deciso a sposarsi fin dall'inizio dell'unione e cresce la percentuale di ''possibilisti'' (34%).
Le convivenze prematrimoniali sono in crescita: hanno raggiunto il 7,9%. Nel 2009 sono 2 milioni 890 mila e persone che vivono con regolarita' in un luogo diverso dalla loro dimora abituale per alcuni giorni dell'anno per motivi vari (lavoro, studio, stare con i familiari o altri motivi). Rappresentano il 4,8% della popolazione: il fenomeno e' piu' sviluppato tra i maschi (5,2%), tra i giovani di 20-29 anni (12,9%) e nelle Isole (6,3%).
La durata media del soggiorno altrove e' di 155,5 giorni all'anno. I motivi di questa scelta vedono al primo posto il lavoro (30%). Seguono gli spostamenti per studio (20,3%), per stare con il coniuge/partner (12,2%) e per stare con i genitori (10,9%).