ROMA – Un italiano su 7 riga la macchina (o danneggia auto altrui). Curioso sondaggio quello di Direct Line (nota assicurazione): il 14% degli italiani ammette di aver danneggiato l’auto altrui, una piccola ma sgraditissima ritorsione per un torto subito, per un’antipatia inestinguibile. “Mi hanno rigato la macchina”, oppure “mi hanno staccato lo specchietto”, non è così inusuale sentirlo dire, accompagnato dalle imprecazioni di rito del malcapitato. Secondo il sondaggio, al borsino della guerra di bassissima intensità vince con distacco la rigatura della vernice, preferibilmente la portiera, con il 45%, segue la rottura dello specchietto al 27%, del vetro (25%) o dell’antenna (14%).
La vendetta eseguita sull’appendice tecnologica di uomini e donne non è un’esclusiva italiana: gli inglesi, dismesso il pubblico understatement, si abbandonano a private soddisfazioni vandalistiche con la stessa intensità. Interessante è capire l’identità dei colpiti. Facile il primo classificato, il più bersagliato: l’ex partner. Facili anche secondi e terzi: capi ufficio, nuovi partner dell’ex, rivali in amore o nello sport ecc… Nella disamina sembra mancare un accenno di fenomenologia del vandalo solitario che agisce gratuitamente, cioè senza necessità, privo di scopo.
Privo di scopo? Il John Travolta – Vincent Vega di Pulp Fiction una risposta, una possibile motivazione la scorgeva nella possibilità data al danneggiato di cogliere sul fatto il danneggiante. Ma questa è un’altra storia, davvero pulp.