ROMA, 15 GIU – Sono sempre di piu' gli uomini che si rivolgono al chirurgo estetico: nel 2011, il 30% ha infatti effettuato una visita con lo specialista, contro il 24% delle donne, ed il 65% si dice favorevole alla chirurgia estetica anche per i maschi. Un trend, affermano gli esperti, ''in enorme crescita''. E se alla fine non tutti arrivano all'intervento chirurgico, cresce pero' la voglia di riacquistare, con la chirurgia plastica e il lifting, la 'perduta giovinezza'.
La tendenza emerge dall'indagine Doxapharma presentata nell'ambito della seconda edizione dell'Osservatorio nazionale sulla chirurgia estetica promosso dall'organizzazione di Cosmetic Surgery LaClinique.
''In questi ultimi anni – sottolinea Maurizio Eleuteri, docente di Chirurgia plastica all'Universita' Tor Vergata di Roma – e' cresciuto enormemente l'interesse dell'universo maschile verso la chirurgia estetica, anche se alla fine i maschi sono piu' restii, per timori di vario genere, ad arrivare all'intervento. Oggi, circa il 5% dei pazienti l'anno che arrivano all'intervento chirurgico sono uomini, ovvero il +200% negli ultimi 10 anni''. Cosa chiedono? ''Soprattutto interventi di ringiovanimento facciale e lifting del viso, liposuzione ai fianchi, riduzione del seno e interventi al naso. A contattarci – aggiunge Eleuteri – sono in maggioranza i giovani tra 18 e 25 anni e gli uomini over-50''.
E quello della chirurgia estetica, osserva l'esperto, ''e' un settore che 'regge' nonostante la crisi, con un trend per gli interventi che e' in crescita: circa 180.000 quelli eseguiti ogni anno, di cui 25.000 per l'aumento del seno. E cresce anche 'l'apertura' al settore: le donne che si dicono 'totalmente favorevoli' alla chirurgia estetica sono passate dal 13% del 2010 al 28% del 2011''. Emergono pero' alcuni problemi: innanzitutto il costo degli interventi, che per il 47% degli italiani e' un ostacolo insormontabile, ma anche la ''disinformazione'' tanto che il 61% delle donne utilizza Internet anche per scegliere il professionista cui rivolgersi. Altro dato, sottolinea Eleuteri, e' poi il fatto che ''solo il 20% di chi opera nel settore ha una specializzazione specifica in chirurgia plastica. Una elemento da monitorare in considerazione dell'aumento della domanda da parte dei cittadini''.