MILANO – L'Italia non è un paese per bimbi. A parafrasare il titolo di un famoso film sono gli specialisti, riuniti a Milano nel congresso nazionale della Societa' italiana di pediatria (Sip).
''Niente ristoranti attrezzati con seggioloni – spiegano – niente 'pit-stop' per allattare nei luoghi pubblici come negozi e centri commerciali, niente fasciatoi e spazi dedicati alla mamma e al suo bambino''. Insomma, le città non tengono conto delle famiglie.
''Dobbiamo riportare il bimbo al centro delle scelte politiche e sociali del Paese – commenta Alberto Ugazio, presidente Sip, direttore del dipartimento di medicina pediatrica all'Ospedale Bambin Gesù di Roma -. Siamo la nazione che fa meno bambini al mondo, e quella con la percentuale di posti negli asilo nido tra le piu' basse. Secondo l'Unione Europea andrebbero previsti posti negli asili nido per almeno il 33% dei bimbi; qui da noi siamo invece sotto al 20%''.
Ancora peggio la situazione degli asili nido aziendali: ''In Francia, Germania e nei Paesi del Nord Europa li hanno ovunque, e questo cambia la qualita' della vita, perche' si mette il bimbo al centro del sistema. Qui da noi, invece, la donna ha problemi a conciliare il lavoro con la famiglia''.
Ed è anche per questo che i pediatri hanno voluto fare ''un appello ai sindaci delle citta' d'Italia riguardo agli investimenti sulla famiglia. Oggi noi spendiamo circa l'1,2% del Pil, contro il 2,2% della media Ue; in Gran Bretagna addirittura si arriva al 3-3,5%. Da noi – conclude Ugazio – c'è quindi scarso interesse dell'amministrazione nei confronti della mamma e del bambino''.