Un rapporto delle Nazioni Unite ha accertato che la schiavitù nel mondo è in aumento, e non solo nei Paesi in via di sviluppo.
Persone ridotte in schiavitù si possono trovare anche in città piccole e grandi negli Stati Uniti. La Cnn racconta la storia di Katya (nome fittizio), una teenager ukraina che negli Usa è riuscita a fuggire dai suoi padroni russi, gestori di un night club che la violentavano e la picchiavano sistematicamente.
Katya era costretta a a ballare 12 ore al giorno, sei giorni a settimana e senza paga. L’odissea della giovane è durata un anno, fino a quando è riuscita a fuggire.
Katya è stata indotta a lasciare il suo Paese e trasferirsi negli Stati Uniti dove è stata presa in consegna da mercanti di schiavi della Mafia russa. Le era stato promesso un lavoro come cameriera, ma fu invece rinchiusa in un albergo dove i suoi padroni le fecero una sorta di ”lavaggio del cervello” – racconta – le tolsero il passaporto e le dissero che aveva con loro un debito di diecine di migliaia di dollari.
Poi cominciarono a sfruttarla nel night club Cheetah intimandole di non parlare con nessuno della sua sorte. ”Ma io ed altre mie compagne – racconta Katya – ignorammo le minacce dei russi e cominciammo a raccontare la nostra storia ai clienti del night club, alcuni dei quali erano avvocati o dottori”.
Ma nessuno di loro prestò aiuto, tutti terrorizzati dai trafficanti russi. Finalmente uno dei clienti prese a cuore la vicenda di Katya e la aiutò a fuggire e a farle denunciare l’attività dei trafficanti alle autorità.
La storia di Katya è finita relativamente bene, ma centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo vivono in stato di schiavitù. L’Ente delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalità ha svolto un’inchiesta in 155 Paesi, concludendo che il numero degli schiavi è in aumento perché molti governi tollerano il problema.
Secondo le stime del dipartimento di stato americano nel mondo ci sarebbero 800 mila schiavi, ma secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro sarebbero due milioni e mezzo.