Nel 2012 il poker online varrà 7,8 miliardi di euro, il cash (la modalità non in torneo di prossima uscita e molto attesa) da solo ne assicurerà 6, mentre nel 2009 ne ha generati 2,3. Solo le Videolottery, la nuova generazione di slot anche loro prossime al battesimo, riusciranno a contenere l’espansione dell’online, e nel 2011 «assicureranno circa un quarto della raccolta».
Sono le stime del “fenomeno” poker, presentate in un convegno in corso a Sanremo dalla società di consulenza Carboni&Partners. In particolare, spiega l’agenzia specializzata Agicos, il poker, gioco in veloce espansione a livello mondiale, riscuote offline un buon successo (tra gli uomini, gli under 34 anni e gli studenti in particolar modo): il 19% degli intervistati di una ricerca Ipsos, infatti, dichiara di averci giocato nell’ultimo anno. Ancora sporadica, invece, la pratica del gioco in rete (5% del campione).
Chi non gioca in rete cita come cause la mancanza di tempo (soprattutto donne e over 35 anni), il ridotto coinvolgimento rispetto al gioco offline, la componente economica (in particolar modo presso i giovanissimi, 18-24enni) e, non ultima, la percezione di una ridotta sicurezza online (citata soprattutto dagli uomini e dai residenti nei centri di piccole dimensioni, fino a 30.000 abitanti).
Al convegno è intervenuto telefonicamente anche Alberto Giorgetti, sottosegretario all’economia con delega ai giochi, che ha parlato del settore che «sta dando parecchie soddisfazioni in termini di raccolta e conseguentemente di risorse per i bilanci dello Stato». Giorgetti ha detto che la modalità on line viene seguita molto da vicino: «Siamo certi che darà sempre maggiori risultati in termini di fatturato e gradimento per le fasce di utenti giovani. Grazie al gioco online si sono sviluppati e sempre più ne verranno, nuovi posti di lavoro e questo settore è uno dei fattori con grandi margini di sviluppo. Diventa fondamentale in questa situazione l’affidabilità e la sicurezza offerta dagli operatori».
