Ma se il ”titolo” di maggior bevitori va agli europei nel loro insieme, il cui consumo di alcol è il doppio della media mondiale, esistono notevoli differenze nelle varie parti del continente nella frequenza, nei modi e nei luoghi in cui la gente beve.
Zsuzsanna Jakab, direttrice regionale europea della WHO, ha dichiarato che ”il discutibile primato” dell’Europa, dove il consumo di alcol è quasi il doppio della media mondiale, ”produce evidenti conseguenze sulla salute dei bevitori, di coloro che li frequentano e sulla società”.
Il rapportyo ha accertato che i bevitori più accaniti sono nell’Europa orientale e centro-orientale, dove ogni adulto consuma 14,5 litri di alcol puro l’anno, di contro ai 12,4 litri nell’Europa occidentale e centro-occidentale, agli 11,2 litri nell’Europa meridionale ed ai 10,4 litri nei Paesi nordici.
Ma il rapporto ha svelato un quadro diverso quando ha raffrontato questi dati con quello che viene definito ”il bere pericoloso”, ovvero il bere fuori dai pasti, nei luoghi pubblici, e il ”binge drinking”, cioè il bere smodato fino allo stordimento. In questo quadro i Paesi nordici hanno un punteggio di 2,8 su una scala dove 1 è il meno dannoso e 5 il più dannoso. Questo punteggio nell’Europa orientale e centro orientale sale a 2,9. Per contro il punteggio nell’Europa centro occidentale e meridionale è a quota 1,5 e 1,1 rispettivamente.
Il rapporto sottolinea che il bere eccessivo può causare 40 tipi di malattie, inclusi l’alcolismo, disfunzioni epatiche, avvelenamento e danni al feto delle donne incinte. L’alcol può inoltre essere responsabile per ferite e decessi in seguito ad incidenti stradali, ed anche per il cancro e le disfunzioni cardiache.
Secondo il rapporto nell’Unione Europea quasi il 12 per cento di tutti i decessi nel 2004 nei soggetti di età compresa tra i 15 e i 64 anni sono stati dovuti all’eccesso di alcol. Su scala mondiale, l’alcol uccide ogni anno 2,5 milioni di persone, ovvero il 3,8 di tutti i decessi.
