Scuola. A Roma si cercano sponsor di quartiere, per i 1.459 banchi che mancano ancora

Anche Roma scopre la scuola con lo sponsor. Il I Municipio capitolino guidato da Orlando Corsetti, che amministra il Centro storico, ha invitato commercianti e imprenditori ad “adottare” un banco.

Un’iniziativa volta a combattere la cronica mancanza di risorse pubbliche, che rischia di lasciare migliaia di studenti romani di materne, elementari e medie sul pavimento.

Se la provincia di Milano questa estate aveva chiesto aiuto ai privati nel restauro di un affresco all’istituto superiore Dell’Acqua di Legnano, le scuole romane cercano fondi per far fronte alla carenza di arredi scolastici.

A poche ore dalla prima campanella, nel Lazio lunedì 13 settembre, negli otto istituti comprensivi del Centro mancano, infatti, all’appello ben 1.459 banchi, 3.078 sedie, 230 armadi, 118 attaccapanni, 190 cattedre e 38 lavagne.

Una vera e propria emergenza che ha spinto la circoscrizione a rompere il “tabù” dei contributi privati destinati alle scuole pubbliche.

Ogni azienda potrà sponsorizzare gli arredi scolastici con una targhetta sulla quale comparirà il nome del donatore. Un po’ come succedeva un tempo con i banchi delle chiese.

L’iniziativa sta registrando un grandissimo successo. Tanto che, fra gli sponsor, figurano anche i Centri anziani del Municipio I, che hanno deciso di decurtarsi il finanziamento destinato alle gite per partecipare all’acquisto di banchi e sedie.

“Devolveranno 2 dei 7mila euro che gli arrivano dalla circoscrizione per comprare arredi scolastici per quelli che sentono essere, a tutti gli effetti, i loro nipotini” racconta il presidente Orlando Corsetti.

Ma, tra le fila degli sponsor, figurano anche molti imprenditori: dall’immobiliarista Luca Parnasi all’Acer (l’Associazione dei costruttori edili di Roma e provincia), alla catena di supermercati Sir-Conad, passando per la C.A.M., ditta che si occupa soprattutto della costruzione di parcheggi, ma anche per il locale “Lo Zio d’America” e per la cooperativa “Formula sociale”.

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Marco Benedetto