Rapiti da un gruppo di banditi, legati, incappucciati e rinchiusi in un campo di detenzione inondato dal suono di una litania e dai pianti di un bambino. E’ il programma, anzi parte del programma, del corso di “leadership creativa” destinato a giovani manager e sviluppato in collaborazione con l’esercito. Versione in salsa tricolore del film Iron Man o spunto per un remake di Noi Uomini Duri? Nulla di tutto ciò, non c’è finzione, niente cinema, solo realtà.
Il corso, la cui dicitura estesa è “Oltre la crisi” comporta e contempla leadership creativa, è ideato dalla società veronese OpenUp by Cassiopea, ma è tutto vero. Veri gli uomini della Folgore e la collaborazione con l’Esercito, vere le manette e i cappucci che bloccano i manager, vere le mura delle baracche in cui vengono rinchiusi e veri anche i suoni che li bombardano ad altissimo volume. L’idea della società veronese è assolutamente seria, anche se ad un profano non può non sfuggire un sorriso a metà tra lo scetticismo e la preoccupazione, leggendo la presentazione del corso : “Se il mercato globale è il nuovo campo di battaglia: un corso che stimola le risorse profonde attraverso lo stress e la tensione e insegna a guidare l’azienda nei momenti più difficili. Un’azienda impegnata nella competizione globale è come un esercito in battaglia, con imprenditori come generali che preparano piani e dispongono uomini e risorse”.
“Ma che fare quando scatta l’azione e nulla va come dovrebbe? Difficoltà di comunicazione, di logistica, di approvvigionamenti, anche qualche sabotaggio: impossibile decidere la tattica giusta, si è costretti a dare indicazioni approssimative al team senza avere le informazioni necessarie e poter valutare i pro e contro. Ma se questo è lo scenario in cui oggi le imprese si devono muovere, come ci si può preparare? La risposta è una formazione che alle competenze manageriali (comunicazione, motivazione, pianificazione) aggiunga un elemento chiave: lo stress.”
Oltre al rapimento, simulato il corso prevede anche una parte teorica, non si limita ad un war game aziendale. I primi tredici ad averlo provato, tutti imprenditori e manager del Nord Est, ne sono entusiasti e sono già pronti a portare le esperienze acquisite nel loro lavoro. Il Sole 24 Ore ne ha intervistati due, attivi nel campo dell’immobiliare e della logistica, terreni in cui, si sa, da sempre il tallone d’Achille è la difficoltà negli approvvigionamenti e il rischio di sabotaggio è sempre molto alto…Quel che non si sa perchè non viene reso noto è quanto le aziende spendano in questa attività, una volta erano soldi, e neanche pochi, per mandare i manager a scuola di “comunicazione”, cioè per pagare qualcuno che gli dicesse di sorridere in tv, ora sono soldi spesi per farne “guerrieri”. Un buon affare la scuola dei Fantozzi-Rambo, di sicuro per chi organizza.