L’Unità d’Italia è un bene per 7 leghisti su dieci. Il 150° anniversario dell’Unità del nostro Paese non smette di sollevare polemiche – dagli scontri politici alle dimissioni di illustri membri del comitato per le celebrazioni – ma questa volta sembra che le notizie dell’attesa ricorrenza siano positive. Almeno alcune. Secondo l’osservatorio di Renato Mannheimer sulle pagine del Corriere della Sera, in generale l’unificazione del Paese è vista come «un bene» dalla grandissima maggioranza (87%). Per l’89% «l`Unità d’Italia è un valore importante da sostenere». Solo l’11% la reputa «un male».
Anche tra gli elettori della Lega – i cui autorevoli esponenti politici hanno dichiarato di non volere prendere parte ad alcune delle manifestazioni in programma – la gran parte (70%) esprime la propria approvazione alla creazione dello Stato unitario. Al loro interno i contrari sono relativamente più numerosi, ma non superano il 25%. Vi è però, al di là del partito votato, una significativa accentuazione tra i più giovani fino ai 24 anni. Di questi uno su cinque dichiara di ritenere un errore la formazione dell’Italia unita.
Più di un cittadino su quattro (26%, ma oltre il 359. tra i più giovani e quasi il 4o% tra gli elettori del Carroccio) afferma che «l’anniversario mi lascia indifferente». Il sentimento di «italianità» rimane quindi assai diffuso (oltre il 64% dichiara che «l’anniversario mi fa sentire più italiano»), ma non riesce a coinvolgere grossomodo un terzo degli abitanti della penisola.
Tra i critici, in molti casi prevale il localismo: secondo il 32%, ad esempio, «l’Unità d’Italia ha fatto perdere i valori e le tradizioni locali del nostro territorio». In altri casi, l’idea di nazione viene vista come obsoleta. Quasi due italiani su tre pur apprezzando la ricorrenza unitaria obiettano che più che parlare di unità d’Italia, al giorno d’oggi si dovrebbe parlare di Unione europea».
Ma il motivo principale dello scetticismo sull’unità nazionale è legato alla percezione dell’infondatezza del concetto stesso di «popolo italiano».Più di metà degli italiani ritiene che questi costituiscano «un insieme di popoli» piuttosto che «un popolo unico». Di qui la difficoltà a «sentirsi» propriamente tutti della stessa nazione. Questo atteggiamento è più presente tra i votanti per la Lega (ove raggiunge il 67%), ma risulta comunque diffuso in generale tra i sostenitori delle diverse forze politiche e tra chi dichiara di non sentirsi simpatizzante di nessun partito o indeciso su chi votare.
La grande maggioranza (oltre il 90%) è comunque concorde sull’opportunità di ricordare la ricorrenza dell’Unità d’Italia.