Gli americani possono per un attimo dimenticare il Dow Jones e il prodotto interno lordo perchè c’è un altro indicatore economico su sui indirizzare le loro preoccupazioni: negli Stati Uniti il tasso di natalità è caduto al suo livello più basso da un secolo perchè in tempi di crisi molti hanno deciso che non potevano permettersi un altro figlio.
Il tasso di natalità è calato per il secondo anno di fila da quando è cominciata la recessione nel 2007. L’anno scorso le nascite sono scese del 2,6 per cento, secondo i dati rilasciati dal National Center for Health Statitics. ”. Per un anno è un declino di notevoli proporzioni. Ciascun mese registra una discesa rispetto al mese dell’anno precedente”, ha dichiarato la demografa Stephanie Ventura.
Il tasso di natalità, che registra i cambiamenti nella popolazione,l’anno scorso è stato del 13,5 per cento per ogni 1.000 persone, del 14,3 nel 2007 e del 30 percento nel 1909, quado la tendenza era di avere famiglie numerose.
La situazione è una preoccupante inversione di marcia rispetto al 2007, quando negli Stati Uniti sono nati più bambini che in qualsiasi altro anno nella loro storia. La recessione è cominciata nell’autunno di quell’anno trascinando in basso le borse, il tasso di occupazione e quello di natalità.
”Quando l’economia va male e la gente si preoccupa del proprio futuro, la tendenza è di rinviare nuove nascite. E’ successo nella Grande Depressione degli Anni Trenta, e lo stiamo vedendo nella Grande Recessione di oggi”, ha dichiarato Andrew Cherlin, docente di sociologia alla John Hopkins University.
