La tradizione del vecchio West, secodo cui sopravviveva chi era più veloce ad estrarre la pistola dala fondina, non sembra sia finita con le scorribande di indiani, fuorilegge locali o, a sud, bandidos messicani. Tutto questo è rimasto nella memoria storica degli americani, per la maggioranza dei quali tenere in casa una Smith & Wesson Magnum 357, o altro, non è più riprovevole che teneere una bottiglia di latte in frigorigero. D’altronde, la conquista del West, contro eroici e spietati combattenti come i ”pellerossa” è stata dura, molto dura
Secondo un sondaggio condotto dal Public Religion Center Research Institute, per il 68% dei cittadini il Secondo Emendamento non si tocca ed e’ importante quanto gli altri diritti sanciti dalla Carta Costituzionale, tra i quali per esempio la liberta’ di parola o quella di stampa. Solo una risicata maggioranza, pari al 52% degli intervistati, lascia aperto il campo ad un controllo leggermente piu’ severo sulle armi.
Al contrario, il 44% degli intervistati vorrebbe mantenere le cose come stanno. A difendere il diritto a possedere pistole, fucili e mitragliatori sono soprattutto i bianchi – con il 75% – mentre tra gli altri gruppi etnici la percentuale si ferma al 56%. E’ ancora ampia tuttavia la quota di chi si oppone ad avere con se’ un’arma nascosta in un luogo di culto (76%), in un edificio governativo (73%), o in un’universita’ (77%).
Le opinioni in questo senso differiscono parecchio a seconda dell’orientamento politico: all’interno del movimento conservatore dei Tea Party, il 55 per cento sono favorevoli ad avere con se’ una pistola in chiesa, seguiti dai repubblicani con il 38%, mentre solo il 9% dei democratici crede che sia una buona idea.