Tra gli studi usati nell’analisi di Zuckerman, uno in particolare ha seguito per decenni, a partire dal 1921 la vita di 1.500 bambini di intelligenza superiore alla norma, con un quoziente intellettivo pari a 135 e più. L’aderenza ad un qualche tipo di credo e fede religiosa tra questi bambini e’ risultata inferiore alla popolazione generale sia da piccoli che in età avanzata, tra i 75 ed i 91 anni.
Secondo la nuova ricerca pubblicata sulla rivista ‘Personality and Social Psychology Review’, le persone intelligenti raggiungono più successo sia in carriera che nella vita privata, risultano sposate più a lungo e capaci di creare una vita stabile. “Gli intelligenti – si legge – studiano più a lungo hanno lavori di alto livello, più soldi e più alta autostima. Sono persone che possiedono per conto loro le funzioni fornite dalle religioni e quindi hanno più probabilit di adottare l’ateismo”.