“Se ci fossero stati segnali di innovazione sarebbe stato positivi. La volontà di non sperimentare è un errore di metodo”.
Il presidente della Federcalcio italiana Giancarlo Abete torna sulla decisione del Board della Fifa, che ha bocciato “a lungo termine” le nuove tecnologie, compresa la moviola, per stigmatizzare la decisione presa sabato scorso a Zurigo dall’Ifab.
“La decisione presa dall’Ifab – ha detto Abete ai microfoni di Radio Anch’io lo sport della Rai – è senz’altro di chiusura. Non c’é la volontà di politica sportiva di aprire all’innovazione anche in aree residuali.
Le altre federazioni non hanno questa centralità collegata all’uso della moviola come abbiamo noi. Dobbiamo capire lo scenario e attrezzarci per migliorare la qualità degli arbitraggi.
Non dobbiamo indebolire gli arbitri scaricando tutte le tensioni su di loro. In Italia si opera con grande difficoltà: le tensioni da noi sono di gran lunga superiori agli altri paesi. Dobbiamo essere lucidi e non avvelenare oltre misura il campionato”.
Questa decisione dell’Ifab “genera delusione nell’opinione pubblica – ha concluso Abete -. La gente non capisce perché non si possa sperimentare. Con il doppio arbitro si è fatto, poi si é tornati indietro. La volontà di non sperimentare non è positivo”.