TOKYO, GIAPPONE – Mondiale per club, Al-Sadd-Barcellona 0-4, gol: Adriano 25′ e 45′ (B), Seydou Keita 65′ (B), Maxwell 83′ (B).
Le formazioni di Al-Sadd-Barcellona. Al Sadd (4-3-3): Saqr; Nabeel, Koni, Lee Jung-Soo, Belhadj; Al-Bloushi, Rizik, Alyazidi; Al Khalfan, Niang, Keita
Barcellona (4-3-3): Valdes; Alves Mascherano Pique Maxwell; Iniesta Thiago Keita; Messi Pedro Villa.
Nessuna sorpresa. La finale del Mondiale per club di domenica prossima avrà come protagonisti Barcellona e Santos. I brasiliani hanno liquidato 3-1 i giapponesi del Kashiwa Reysol con una magia di Neymar; il Barcellona ha annientato per 4-0 l’Al Sadd con una doppietta di Adriano.
Le altre reti del Barcellona sono state siglate da Seydou Keita e Maxwell. Lionel Messi non è riuscito ad andare in gol ma ha giocato una grande partita nel ruolo di uomo assist: tre gol su quattro sono arrivati su azioni avviate dall’argentino.
Il pre-partita:
”Ho un piano. Se la Fifa mi lascia andare in campo con 16 giocatori contro il Barcellona possiamo anche farcela”. L’ Al Sadd sa di non avere quasi nessuna chance domani contro i blaugrana nella semifinale del Mondiale per club. Ma il suo tecnico, l’uruguaiano Jorge Fossati, non si sente sconfitto in partenza e dice di avere un piano, appunto quello di avere una partita piu’ lunga. ”Se sono d’accordo con la mia richiesta – ha detto – di portare in campo 15-16 giocatori, credo che avremo delle possibilita”’.
Il Barcellona punta a vincere il suo secondo Mondiale per club in tre anni. ”Sono la piu’ grande squadra del mondo. Se nemmeno il Real Madrid non riesce a batterla come potremmo farlo noi?” ha ammesso il capitano dell’Al Saad, Abdullah Koni.
”Faremo del nostro meglio – ha aggiunto -. Stiamo qui per imparare. Realisticamente abbiamo solo il 10 per cento di chance di battere il Barcellona”. D’accordo con il suo capitano anche il difensore Nadir Belhadj: ”Messi e il Barca sono di un altro pianeta. Si puo’ capire quello che Messi vuole fara in campo, ma effettivamente fermarlo e’ un’altra cosa”.
Perfino il giovane talento brasiliano Neymar vede la prospettiva – peraltro molto concreta – del Barcellona in finale. ”Non credo ci siano tattiche particolari da fare contro di loro. Devi solo pregare e chiedere a Dio di aiutarti a fare il tiro perfetto”.
”Completare un anno perfetto”, vincendo ”il torneo che piu’ mi eccita”. Efficaci e puntuali nella parola come nell’azione, Andres Iniesta e Josep Guardiola sintetizzano cosi’, nell’ordine, l’obiettivo del Barcellona al Mondiale Fifa
per club. L’esordio in campo dei blaugrana, domani in semifinale contro l’Al Sadd, fara’ entrare nel vivo l’edizione 2011 dell’ultimo e prestigioso torneo internazionale dell’anno, che vede gia’ un primo finalista, il Santos di Neymar e Ganso, pronto a sfidare gli strafavoriti catalani.
La scossa di terremoto che ha colpito stamane il Giappone centrale non ha intimorito i giocatori brasiliani che, secondo pronostico, hanno archiviato con un netto 3-1 la semifinale con i giapponesi del Kashiwa Reysol. Neymar ha messo subito la sua firma sulla partita aprendo le marcature al 19′ con un gol dei suoi e seminando continuamente il terrore nella difesa dei nipponici, che hanno poi capitolato sotto i colpi di Borges e Danilo.
Nel finale uno scontro di gioco gli ha procurato un infortunio alla caviglia sinistra, ma lui si dice certo di giocare domenica la finale, lanciando cosi’ la sua sfida nella sfida a Lionel Messi, primo astro della stellare formazione di
Guardiola. Sul modo per affrontarla, Neymar non ha ricette: ”Non credo ci siano tattiche particolari da fare contro di loro, sono il miglior club del mondo – spiega – A parte cercare di frenare Messi, fermarlo e’ impossibile, bisogna solo pregare e chiedere a Dio di aiutarti a fare il tiro perfetto”.
I catalani hanno una gran voglia di completare con il triplete, campionato-Champions League-Mondiale club, un anno straordinario che li ha visti vincere anche la Supercoppa europea e la Supercoppa di Spagna. Per farlo dovranno cominciare a battere, domani, la squadra qatariota dell’Al Sadd. Guardiola afferma che l’impegno e’ da non sottovalutare: ‘Tutto puo’ avvenire in una partita di 90 minuti – sostiene il tecnico – e se noi non daremo il meglio in finale ci andranno i nostri avversari”.
Un altro rischio che l’allenatore sottolinea e’ quello del jet lag, che potrebbe creare qualche scompenso ai suoi giocatori. I qatarioti, che sanno di non avere speranze, la buttano sul ridere. ”Ho un piano – dice il loro tecnico, l’uruguaiano Jorge Fossati – Se la Fifa mi lascia andare in campo con 16 giocatori, contro il Barcellona possiamo anche farcela”.
Due anni dopo la prima vittoria nella ex coppa intercontinentale, Puyol e compagni sono pronti a ripetersi ma ”senza nessuna voglia di vendicare la sconfitta nel 2006 contro l’Internacional”, sottolinea Guardiola, che peraltro allora non era in panchina. ”Quanto avvenuto 5 anni fa e’ stato duro da digerire – spiega Iniesta, che invece nella finale persa con l’Internaciolan c’era – ma ci ha fatto diventare una squadra piu’ forte e mi pare che lo abbiamo dimostrato. La vittoria di sabato a Madrid contro il Real ci ha dato una fiducia e una spinta incredibili. Ora – conclude il centrocampista – siamo concentrati al 100% a completare il triplete e farci un meraviglioso regalo di Natale”.