
ROMA – Dice di non pensare più al Real, di volersi fermare a Torino. L’ambientamento a Torino e l’intesa con il connazionale Llorente e con Tevez in versione fenomeno, rende euforico Morata. “Sono talmente felice e a mio agio alla Juventus che non posso neanche fermarmi a pensare al Real Madrid o a qualsiasi altro club”. Dal ritiro della Spagna il centravanti allontana l’ipotesi di un ritorno nella squadra che l’ha lanciato e che ha mantenuto un diritto di “ricompra” da esercitarsi non prima comunque dell’estate 2016.
“Penso che da parte mia sarebbe una mancanza di rispetto per il mio club, l’allenatore e i miei compagni il solo fatto di pensare a questa ipotesi – ha confermato -. Mi sento più valorizzato ora che sono all’estero; quando ho lasciato il Real Madrid uno dei miei obiettivi era conquistare la Nazionale e alcuni pensavano che fossi pazzo. Al Madrid non ho capito perchĆ©, dopo alcune buone prestazioni, mi ritrovavo fuori; non pretendevo di giocare titolare ma solo di essere trattato in maniera diversa. Con Ancelotti a malapena c’era un rapporto mentre da Allegri, nel bene e nel male, ho molta più considerazione”.
Adesso, a suon di gol e di buone prestazioni, ĆØ esploso in bianconero e ha ottenuto la chiamata dal ct Del Bosque. “Ora sono qui e per me ĆØ incredibile – sottolinea il numero 9 juventino -. Prima festeggiavo i successi della Roja, adesso ne faccio parte. Sogno di fare il primo gol, anche se non lo vivo come un’ossessione”. L’occasione buona potrebbe capitare giĆ venerdƬ sera, quando a Siviglia la Spagna in contrerĆ l’Ucraina per le qualificazioni a Euro 2016 e Morata dovrebbe essere titolare. Particolarmente importante, per il suo ambientamento e la sua crescita alla Juve ĆØ stato Fernando Llorente.
“Non ĆØ solo un compagno di squadra, ĆØ un amico – sottolinea Alvaro -. Non dimenticherò mai tutto quello che ha fatto per me, gran merito di quello che sto facendo ĆØ suo. Mi dĆ sempre consigli, ĆØ difficile trovare persone cosƬ. Non c’ĆØ nessuno che possa dire qualcosa di brutto a Fernando, speriamo di poter giocare di più insieme. Pirlo e Buffon? Li ammiro fin da quando ero bambino. A Buffon ĆØ impossibile segnare in partitella, a volte mi sistemo dietro Pirlo per capire come batte i calci di punizione”.
