Capitolo Anna Frank. Tempo fa a Testaccio, noto quartiere giallorosso da sempre, comparve la scritta “Anna Frank tifa Lazio“. Una provocazione, quasi a voler dire “guarda, sono più razzista di te”. Ovviamente i tifosi della Lazio non ci stanno e rilanciano appunto con le figurine di Anna Frank con la maglia giallorossa. Capitolo finito? Hanno vinto loro? Neanche per sogno. La storia (calcistica?) di Roma, ci insegna e ci ricorda che di eventi simili troppi ce ne sono stati, e troppi ce ne saranno.
Era lo scorso 26 maggio, data della finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio sui giallorossi grazie alla rete di Lulic. Quelli che credevano potesse essere l’occasione affinché lo sfottò si limitasse alla supremazia di campo, hanno dovuto fare i conti con messaggi ad alto contenuto offensivo e razzista. Striscioni in curva (“La storia è sempre quella, sul petto vuoi la stella”), accompagnati da scritte sui muri dei quartieri popolari della città: “Romanista ebreo”, “Ecco la tua stella”. La reazione era avvenuta ad un mese di distanza, in occasione della ricorrenza dell’86esimo compleanno della società giallorossa quando alcuni tifosi della Roma avevano lasciato sui muri di Testaccio scritte come “Anna Frank tifa Lazio” e “Laziale sionista”.
Molti, purtroppo, i precedenti: 29 aprile 2001, durante il derby Roma-Lazio venne esposto uno striscione indirizzato ai tifosi giallorossi con su scritto “Squadra di negri, curva di ebrei”. Il 29 gennaio 2006, in occasione della gara tra Roma e Livorno, nella settimana di commemorazione della tragedia della Shoah, dalla Curva Sud venne issato uno striscione che provocò le reazioni dell’allora presidente Franco Sensi e delle istituzioni tutte: “Lazio-Livorno: stessa iniziale, stesso forno”.
Poi i cori del derby del 16 ottobre 2011, anniversario della deportazione di oltre mille ebrei romani, quando, dalla Curva biancoceleste, si udì inveire contro gli avversari romanisti gli slogan “Giallorosso ebreo” e “As Roma Juden Club“. Ancora. Derby del 29 Novembre 1998, dalla Curva nord, un altro striscione: “Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case”. Che facciamo, ora ci scandalizziamo per due figurine?