
Arrigo Sacchi: "Nel calcio gli italiani fanno sempre i furbi. Come lo fu... Mussolini"

ROMA – Intervistato dal “Giornale”, Arrigo Sacchi per parlare di calcio tira in ballo…. Benito Mussolini.
“In Italia – dice l’ex CT della nazionaleย iniziando il suo ragionamento sul carattere di noi italiani – il calcio รจ esattamente lo specchio della vita e della storia del nostro Paese. Ho fatto fatica a far correre le mie squadre perchรฉ รจ dai tempi dei romani che noi corriamo all’indietro. L’unica volta che abbiamo vinto una guerra รจ perchรฉ abbiamo giocato in contropiede. Lรฌ persi due zii, uno aveva 19 anni, l’altro 22: li mandavano allo sbaraglio. La Seconda guerra mondiale? Stessa cosa, sempre quell’idea di essere piรน furbi degli altri, di poter approfittare della situazione. Mussolini sapeva benissimo che non eravamo pronti per combattere una guerra, i generali lo avevano informato”.
Sacchi poi spende qualche parola anche per Silvio Berlusconi.”Berlusconi – racconta ancora Sacchi nella lunga intervista al “Giornale” – ha una grandezza naturale e io gli devo molto, soprattutto il fatto di aver sempre creduto in me quando avevo tutti contro”. Prima del Mondiale americano, appena diventato premier, Berlusconi lo invitรฒ a Palazzo Chigi: “Mi disse: Se vince questa la faccio ministro dello Sport. Gli risposi: Ma non esiste nemmeno il ministero dello Sport. E lui: Beh lo creiamo. Gli dissi: Dottore se la mia impresa รจ difficile la sua รจ impossibile. Perchรฉ l’italiano ha il senso della nazione ma non il senso dello Stato”.
“Se sono pentito di essermi dimesso dalla nazionale? No – risponde ancora Sacchi – questo non รจ vero. Le esperienze sono tutte importanti e questa รจ stata una grande esperienza ma difficile. Allenare una nazionale non รจ come allenare un club, non lavori tutti i giorni con i tuoi giocatori: la sensazione era quella di un eunuco in un harem di belle donne”.
Fonte: Il Giornale.
