Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi dice la sua sull’Inter:
“Sta migliorando. In questo momento ha una buona fase difensiva perché tornano tutti ad aiutarsi e a coprire. In fase offensiva è eccezionale nelle ripartenze – spiega Sacchi -. Per completare il salto di qualità deve migliorare ancora nella transizione della palla quando l’avversario si chiude. Il pallone non corre ancora fluidamente come dovrebbe, anche se il rigore è arrivato dopo 3-4 passaggi consecutivi che fanno ben sperare. Se Conte fa anche questo passo in avanti l’Inter diventa una signora squadra non solo in Italia ma anche in Europa, dove devi mantenere sempre l’iniziativa se vuoi competere con i grandi club. Altrimenti diamo ragione al mio amico Mark Hughes quando mi disse: anche se il campo fosse lungo due chilometri, una squadra italiana la troveremmo sempre tutta negli ultimi 20 metri…”.
Arrigo Sacchi sullo scontro tra Agnelli e Conte
Allargando discorso, Sacchi ha parlato anche dello scontro Agnelli-Conte e, più in generale, della cultura della polemica arbitrale impossibile da estirpare dal nostro calcio: “Tutto questo mi ha lasciato profonda amarezza, dispiacere, malinconia. Confermandomi quello che, ahimè, già sapevo. E cioè che noi viviamo il calcio in modo diverso rispetto ad altre nazioni: in quelle anglosassoni è uno sport con regole ferree e fair play; in quelle latine e sudamericane viene vissuto con allegria, condivisione e spettacolo. Da noi invece il calcio è spesso la rivisitazione di quanto accadeva nelle arene 2000 anni fa. Non a caso uno dei cori più frequenti negli stadi, quando ci sono i tifosi sugli spalti, è il ‘devi morire’ rivolto a un giocatore a terra. Oppure diventa motivo di rivendicazione sociale: ‘Vincete questa partita così da renderci pari a loro…'”.