ROMA – Botta e risposta fra James Pallotta e Unicredit. Il numero uno giallorosso ha smentito l’interesse di partner cinesi ad entrare nel capitale della società: “Siamo costernati per l’imbarazzante diffusione di notizie false da parte di Unicredit. E’ vergognoso e fa male a tutti. Chi è coinvolto in questa attività si senta responsabile per qualsiasi danno arrecato alla società. Forza Roma”. In serata la risposta di Unicredit: che smentisce Pallotta: “Stiamo trattando”.
La banca ha subito un attacco senza precedenti. Il vice d.g. Paolo Fiorentino, membro del comitato esecutivo della Roma che già due anni fa aprì ai cinesi, commenta così: “Forse il presidente Pallotta sta drammatizzando un po’ troppo”. Politically correct , in realtà i vertici di Unicredit sono indignati, mai si sarebbero aspettati una nota tanto dura.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, i motivi che hanno mosso Pallotta, invece, li hanno ben presenti. Il presidente della Roma, suggeriscono dalla banca, non vede di buon occhio la trattativa con Feng, teme che un vero azionista di minoranza, in futuro, possa fargli ombra, contestargli le spese, costringerlo a nuovi aumenti di capitale, metterlo in difficoltà con i tifosi.
In questi due anni di difficile convivenza con UniCredit, del resto, Pallotta si è abituato ad avere un partner silente e poco «interventista», che si è limitato a prestare denaro e ad avallare tutte le strategie sportive e aziendali degli americani, dalle scelte degli allenatori a quelle dei consulenti (quasi tutti racchiusi nel cerchio magico della Raptor). Salvo, negli ultimi tempi, aver intavolato trattative con cinque diversi interlocutori, uno forse interessato a rilevare tutta la società. La scelta, poi, è ricaduta su Chen Feng.