CATANIA – Assolto Antonino Speziale: assistere a un allenamento della propria squadra di calcio “non costituisce un reato”, anche se sei sottoposto al Daspo. Quindi Speziale non ha violato il Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive).
È quanto emerge dalla sentenza della terza sezione penale del Tribunale di Catania, in composizione monocratica, che ha assolto dall’accusa di avere violato il divieto Antonino Speziale, uno dei due ultras condannati per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti il 2 febbraio del 2007, in scontri durante il derby di calcio col Palermo allo stadio Massimino.
La Procura aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione e una multa di 15mila euro. L’accusa riguardava la sua presenza l’8 agosto del 2010 agli allenamenti del Catania nell’impianto sportivo Torre del Grifo, in territorio di Mascalucia.
Alla lettura della sentenza Speziale, che è detenuto nel carcere Ucciardone di Palermo, era presente in aula: “Ho sempre rispettato il Daspo – aveva detto al giudice – e non ho mai assistito ad alcuna partita, presentandomi regolarmente al Commissariato di Polizia, e non pensavo di violare alcuna norma giuridica andando ad assistere ai semplici allenamenti”.
Per il suo legale, l’avvocato Giuseppe Lipera, “lo spirito del Daspo è prevenire scontri fra tifoserie avversarie e quindi occorre una vera e propria manifestazione sportiva: assistere ad un semplice allenamento della squadra non significa violare la legge”. “Speziale – ha aggiunto – ha subito una sentenza di condanna ingiusta torniamo a fargli credere che la Giustizia esiste in Italia anche per lui”.
Gli scontri di Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, al termine dei quali perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
La testimonianza, poi ritrattata, di Lazzaro al processo Raciti
Il sottolavello, giudicata nel processo l’arma del delitto negli scontri di Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, al termine dei quali perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti
Il discovery blu della polizia negli scontri di Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, al termine dei quali perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti
Gli scontri di Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, al termine dei quali perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti
Gli scontri di Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, al termine dei quali perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti
Speziale era agli arresti domiciliari dall’11 luglio scorso, dopo che la corte d’appello aveva confermato la sua condanna per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Antonino Speziale durante la conferenza stampa nello studio del suo legale Avv. Giuseppe Lipera.
ANSA/ORIETTA SCARDINO
Nell’udienza Speziale ha ribadito la sua innocenza, ed ha dichiarato che il lavello fu lanciato in aria e ricadde in terra senza colpire nessuno.
ANSA/ORIETTA SCARDINO/
Il ragazzo è accusato dell’omicidio dell’isp. Filippo Raciti avvenuto durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio dello scorso anno. Antonino Speziale insieme al padre poco prima dell’inizio dell’udienza ORIETTA SCARDINO