BERGAMO – Allo stadio comunale di Bergamo. Prima i fischi, poi il discorso ai calciatori e allo staff di Claudio Galimberti, detto «Bocia», tra i più noti leader ultrà d’Italia. Ne parla in maniera approfondita Il Corriere della Sera con Andrea Losapio in un articolo che riportiamo di seguito per la nostra rassegna stampa online.
Potere ultrà. I calciatori e lo staff dell’Atalanta hanno interrotto l’allenamento di rifinitura, questa mattina allo stadio comunale di Bergamo, su esplicita richiesta degli ultrà. La squadra stava studiando gli ultimi dettagli in vista della sfida con il Sassuolo, decisiva per allontanare l’incubo della serie B.
Durante l’allenamento dalla Curva Nord si è alzato il coro: «Sotto la Curva, venite sotto la Curva…». I calciatori in un primo momento non hanno reagito, fino a quando dagli spalti sono partite più bordate di fischi. E solo a quel punto, uno dopo l’altro, i giocatori e i preparatori si sono portati sotto la Nord.
Come alunni da sgridare, e così è stato. Nei panni del maestro severo si è messo Claudio Galimberti, il «Bocia», uno dei più noti leader ultrà d’Italia, che non entra allo stadio da anni durante le manifestazioni ufficiali, sia a causa dei Daspo (ormai scaduti) sia a causa dell’articolo 9 della legge Amato, che impone di restare lontani dalle partite se si viene condannati in primo grado per reati da stadio.
Il «Bocia» ha strigliato la squadra a ripetizione, un vero e proprio discorso motivazionale ai calciatori nerazzurri: «Svegliatevi! Avete una responsabilità incredibile, ma così meritiamo di andare in B, se si continua ad affrontare le partite con sufficienza. Non prendeteci in giro!». E molte altre espressioni colorite, anche piuttosto accese: «Dovete tirare fuori i c…in campo non vogliamo signorine che la sera vanno a ballare».