Per stile, virtuosismo nel dribbling e leve da velocista non ha eguali. Edgar AnÂtony Alvarez Reyes, mirabile folletto dell’attacco del Bari, sta vivendo una stagione magica prendendosi le soddiÂsfazioni che Roma, Messina e Livorno gli hanno negato.
Prossimo ai trent’anni l’atÂtaccante honduregno era stato costretto a lasciare la serie A. «Orsi e Camolese a Livorno proprio non mi vedevano, forse perÂchè ci allenavamo di notte…» scherza Alvarez. Storia di tre stagioni fa. Adesso, con Ventura, è un’altra musica.
Domenica ritroverĂ la Roma. «NesÂsuna voglia di vendetta. SoÂno stato a Roma il secondo anno della mia carriera in Italia, ho giocato poco ma non ce l’ho con loro» . Totti lo chiamava AlvaretÂto. «Ero tanto giovane e forse gli davo l’idea di un cucciolo ». Spera di non ritrovarlo. «Per la Roma è il vero punto di riferimenÂto. Meglio che non ci sia».
