LONDRA – Il boss del Formila 1 Bernie Ecclestone va giù duro contro il Circus, in un’intervista rilasciata al Daily Mail, in cui ne ha anche per Mercedes, Ferrari e Jean Todt. “Io penso di essere un’eccezione in F.1 – dice il magnate britannico -, non ho bisogno del lavoro, né di soldi. La maggior parte dei partecipanti pensa solo a quello che è bene per loro nel breve periodo e il lungo termine per la maggior parte di queste persone sono due o tre gare. Il risultato è che la F.1 è peggio di come sia mai stata: non spenderei mai i miei soldi per portare la mia famiglia a vedere una gara”.
Poi il dito viene puntato contro i top team, in particolare contro Mercedes e Ferrari, che possono bloccare le riforme esercitando un diritto di veto che è stato loro riconosciuto. “È un genere di cose comunemente noto come un cartello. E i cartelli -sottolinea- sono illegali. E’ quindi in corso qualcosa di illegale e anti-competitivo. Servono, poi gare più competitive: sappiamo che molto probabilmente la macchina che partirà in pole sarà quella di Lewis Hamilton, e probabilmente farà sua anche la gara salendo sul podio insieme ad un’altra Mercedes. Un cartello, appunto”.
Poi si passa a Schumacher: “Andarlo a trovare è l’ultima cosa che vorrei fare: io non vado quasi mai ai funerali perché mi piace ricordare le persone vive e in salute. Ho sentito opinioni contrastanti su Michael, ma voglio vederlo solo quando potremo parlare faccia a faccia e avere una bella discussione”.
Frecciata anche a Jean Todt, il presidente della Fia: “Purtroppo Jean è diventato un diplomatico. Vuole che tutti siano felici: è un bel modo di pensare per un presidente, ma non si possono rendere tutti felici. Jean sta facendo un ottimo lavoro per la sicurezza stradale, viaggia nel mondo, incontra persone, ma non sembra voglia fare nulla che possa destabilizzare ciò che vuole fare in sede Onu. Forse dovrebbe lasciare la responsabilità per la F.1 a qualcun altro, ho intenzione di parlargliene. Chi al suo posto? Non ne ho idea, è una decisione che spetta alla Fia”.