BUSTO ARSIZIO (VARESE) – Un Daspo, ovvero un divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive per cinque anni, il massimo consentito dalla legge. E’ la prima misura che arriva nei confronti dei sei tifosi della Pro Patria denunciati per i cori razzisti durante la partita amichevole con il Milan, sospesa dopo che i rossoneri sono usciti dal campo.
Tra i sei denunciati c’è anche l’assessore allo sport e alle politiche giovanili del Comune di Corbetta (Milano) Riccardo Grittini, ripreso nitidamente dai filmati analizzati dalla polizia. Tutti i tifosi denunciati hanno ammesso di aver partecipato ai cori, dichiarando però di essersi rivolti contro diversi calciatori del Milan, non solo contro quelli di colore.
Erano tutti frequentatori abituali dello stadio Speroni di Busto Arsizio e in possesso di abbonamento e tessera del tifoso, anche se non legati a gruppi di tifoseria organizzata, e uno di loro lavorava in uno dei bar della struttura. Sono in corso gli accertamenti sulle posizioni di altri due tifosi, che potrebbero aver partecipato ai cori.