Bologna: crisi nera per la società. Gli stipendi non arrivano, penalizzazione vicina

Stefano Porcedda

Stipendi che non arrivano, presidente “introvabile” e penalizzazione che appare inevitabile. Il Bologna calcio è nel caos.  Il presidente del club, Sergio Porcedda, lunedì scorso aveva assicurato che “il peggio” era oramai alle spalle e che i soldi per pagare i calciatori sarebbero arrivati immediatamente o quasi. Quattro giorni dopo, però, gli stipendi non si vedono e nel frattempo è scattato il deferimento alla Commissione disciplinare nazionale della Procura federale. Passo che, a meno di improbabili colpi di scena, porterà al -3 in classifica.

Porcedda, giovedì 18 novembre, ha passato tre ore dai carabinieri. Ore convulse nelle quali impazzavano le voci, comprese quella di una denuncia presentata dal patron per “raggiro”. A smentire il tutto ci ha pensato, all’uscita, lo stesso presidente: “”Ma quale denuncia! Domani spiegherò tutto. Non c’entra nessuno, è solo colpa mia, non c’è nessun disegno, sono cose che possono capitare nella vita. A domani”.

Nella sede del Bologna, però, il clima non è dei migliori. I giocatori si sono allenati a porte aperte, davanti a un centinaio di tifosi. Sulla questione societaria, però, poco o nulla trapela. Servirebbe un compratore ma gli ultimi ad esserci avvicinati, l’americano Joe Tacopina e l’albanese Rezart Taçi, si sono volatilizzati nel nulla.

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Emiliano Condò