BRESCIA – ”Mi sento come se fossi sotto ad un treno”. L’immagine offerta dal portiere Michele Arcari รจ ย la piรน calzante per descrivere lo stato d’animo che caratterizza l’ambiente Brescia 24 ore dopo l’incredibile 3-3 contro la Sampdoria, con la squadra di Iachini tre volte in vantaggio e tre volte ripresa. Vista la sconfitta del Lecce contro il Chievo, il Brescia con un successo si sarebbe portato a soli due punti dalla zona salvezza con un calendario tutto a favore.
Invece, i punti di disavanzo sono rimasti 5, con una partita in meno da giocare e con una mazzata in piu’ da provare a smaltire: ”Per giocarci fino alla fine – e’ il pensiero di Davide Baiocco – quel 20-25% di possibilita’ che ci restano. E’ gia’ l’ora di pensare al Catania”. La sensazione che la gara di Genova ha lasciato e’ la stessa gia’ provata in molte altre circostanze nel corso della stagione: amarezza estrema per colpi accarezzati e poi sfumati nel peggiore dei modi e con grandi ‘mea culpa’ da recitare. E in un certo senso il match di Marassi e’ stato il riassunto perfetto, nel bene e nel male, di tutto il campionato del Brescia.
Ci sono state la prestazione, il gioco e la voglia di lottare, insieme pero’ agli errori – sempre gli stessi – commessi dai singoli. E anche dallo stesso Iachini. Colpevolizzato per aver chiamato in causa a partita in corso uno Zebina non in condizione, visto l’episodio del gol incassato una settimana fa contro il Milan e visto che non era al meglio anche durante la settimana di lavoro. Proprio da un grandissimo errore del francese e’ nato il gol del 3-3 di Mannini. Nessuno dei compagni di squadra ha pero’ voluto gettare la croce addosso a Zebina: ”Non e’ detto – cosi’ Antonio Filippini – che chi e’ esperto non possa commettere errori. Succede a tutti. Anche se non so veramente spiegarmi come sia potuto accadere che ci siamo persi un’occasione cosi’.
Dopo il nostro 3-2 la Sampdoria era ‘morta’. Non so.”. Le parole escono davvero a fatica, ma insieme ad una grande amarezza emerge la voglia di non mollare: ”E’ vero che ora non dipende piu’ tutto da noi, ma la prestazione ed i 3 gol contro la Samp sono un segnale positivo. Abbiamo dimostrato di crederci ancora tutti”. E’ d’accordo Filippini: ”Siamo ancora vivi”. Il pensiero della dirigenza e’ affidato ad uno sconsolato Gianluca Nani, il direttore sportivo: ”Le chance di salvarci sono poche. Ma abbiamo il dovere di non lasciare nulla di intentato. Di chi sono le colpe? Io mi prendo le mie, visto che ho contribuito in maniera determinante alla costruzione di questa squadra”. .
