Alla soglia dei 70 anni (li compirà lunedì), Ricky Albertosi – leggendario portiere della Fiorentina, del Cagliari, del Milan e della Nazionale – sceglie il numero uno bianconero come erede.
“Il primo Buffon – dice, in un’intervista all’Avvenire – era come me:
esordio giovanissimo, spaccone, incurante del pericolo, spregiudicato, eccezionale tecnicamente e stilisticamente”.
Dietro a Buffon, secondo Albertosi, “il deserto”. “La nostra – osserva – è una scuola in crisi. Anzolin, Lorenzo Buffon, Lido Vieri, Castellini, Sarti, Zoff, i più bravi della mia generazione, erano tutti da Nazionale.
Oggi, invece, se togli Buffon chi metti? Non c’é gente all’altezza – è il suo giudizio – di indossare la maglia azzurra”.
Anche la moda di rivolgersi all’estero, sostiene ancora Albertosi, “non paga”. “Per dieci presi – sostiene – solo uno vale la candela: Julio Cesar“.
E il rossonero Dida? “Di lui – conclude l’ex portiere – invidio solo una cosa, gli ingaggi stratosferici”.