L’uscita prematura della Juventus dalla lotta per lo scudetto potrebbe dare il via a una clamorosa girandola di allenatori. Ranieri, poco amato dallo spogliatoio e dalla stampa torinese, non appare più tanto solido nonostante possieda un pregio inestimabile: costa poco. Non è da escludere che gli uomini di Elkan si rivolgano all’estero in attesa che nel 2010 (a mondiale concluso) Marcello Lippi possa rientrare alla casa madre.
Aria di cambio di guardia anche al Milan. Ancelotti pare non sia più nelle grazie di Berlusconi e lo stesso Galliani non sarebbe restio a cambiare cavallo. Chi? Certamente un uomo Milan, possibilmente allineato anche politicamente perché mai e poi mai il Cavaliere metterebbe la sua creatura nelle mano di un comunista.
Doppio cambio anche a Roma. Rossi non gode più della fiducia di Lotto e quindi lascerà la Lazio; idem Spalletti, soprattutto se la Roma non riuscirà a qualificarsi per la Champions.
In pratica, i soli a non correre pericoli sono Mourinho e Donadoni che dovrebbero restare alla guida di Inter e Napoli.
E qui dovrebbe partire la caccia agli emergenti, a quei tecnici giovani che quest’anno hanno dimostrato di saperci fare e che – argomento spesso fondamentale – costano intorno al milione all’anno.
In prima fila il genoano Gasperini (scuola Juventus) che farebbe salti mortali per tornare a Torino. Esattamente come Antonio Conte, che sta portando il Bari in serie A. A seguire, Giampaolo del Siena, Mazzarri della Sampdoria, Del Neri dell’Atalanta e Di Carlo del Chiedo.
Assodato che sono tutti bravi e moderni, resta soltanto da capire chi di loro potrà contare sul procuratore giusto e sul direttore sportivo più amico. Così va il calcio ai tempi della crisi, con Mourinho che può guardare tutti dall’alto in basso forte dei suoi 12 milioni annui.