Juve, Ferrara al capolinea: arriva Hiddink?

Buffon e Ferrara

Il momento è delicato, la crisi profondissima. Ciro Ferrara potrebbe essere presto l’ex allenatore della Juventus. Al suo posto Hiddink o un traghettatore di esperienza. Volti spendibili come Gentile, Zoff, Trapattoni o Zaccheroni. Contro il tecnico bianconero parlano i numeri: quella di domenica sera col Milan è stata la sesta sconfitta del girone d’andata. Un disastro, visto che sei ko la Juve li aveva subiti nel corso dell’intesa stagione scorsa.

Contro il baby allenatore anche l’inattesa esclusione dalla Champions League e i dodici punti di ritardo dalla capolista Inter. Ora è il momento delle riflessioni, di pianificare il futuro, forse di prendersi qualche giorno di tempo per fare la scelta giusta. Ma non è detto.

Nella stanza dai bottoni del club bianconero sono al lavoro, ma la parola d’ordine è silenzio: «In questo momento è meglio non parlare e cercare di fare qualche risultato». La frase appartiene al direttore sportivo della Juve, Alessio Secco, a Roma per il tradizionale appuntamento di metà campionato tra arbitri, allenatori, capitani e vertici federali. Con Secco c’era Marchisio («Si è deciso di non parlare»), e il vice di Ferrara. Il tecnico partenopeo ha preferito rimanere a Vinovo per dirigere l’allenamento della squadra in vista del debutto in Coppa Italia di mercoledì col Napoli, una delle squadre più in forma del momento.

Un appuntamento al quale Ferrara potrebbe non arrivare, visto che la pista che porta a Hiddink è sempre più calda. Deciderà in queste ore Ro­berto Bettega, dopo una nottata fitta di contatti con la proprietà e di scambi di idee con il ds Secco e Blanc.

Il caso Ferrara è stato esaminato attentamente e la situazione non è semplice. Mettere alla porta l’allenatore, infatti, significherebbe rinnegare il progetto sposato questa estate e condiviso da tutti e a tutti i livelli. Ma se la società deciderà per la linea dura per salvare il salvabile, le ipotesi sono due: Guus Hid­dink subito (l’olandese vuole 4 milioni) o un traghettatore, un tecnico di esperienza che possa dare nuovi stimoli a un gruppo a pezzi. Tra i papabili vecchie volpi come Zoff, Trapattoni, Gentile o Zaccheroni.

«In questo momento i dirigenti- ha detto l’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli – devono prendere con calma le loro decisioni, ma sono convinto che Ferrara sia un ragazzo che ha tutte le possibilità di rimettere in moto la squadra. È chiaro, però, che adesso la situazione è complicata e bisogna prendere in mano le cose con determinazione». Da tifoso sono dispiaciuto – ha concluso Cobolli Gigli – adesso bisogna che dirigenti e tecnici si concentrino e cerchino di salvare il salvabile».

Parole misurate sull’argomento, ma comunque di conforto e  speranza per Ferrara, sono arrivate dal ct dell’Italia, Marcello Lippi: «Non so quali siano le misure opportune da prendere in questo momento, ma in società ci sono persone all’altezza della situazione.  Ora vedo in campo dei giocatori timorosi , che commettono errori che abitualmente non farebbero. E così la squadra – ha concluso il ct dell’Italia -non riesce ad esprimersi ai livelli che le competono».

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