Calcio, Inter in crisi: Benitez in ansia per gli infortuni, Moratti alla finestra

Rafa Benitez

‘Io speriamo che me la cavo’: il titolo del libro, scritto nel 1990 dal maestro elementare di Napoli Marcello D’Orta, fotografa bene la situazione di Rafa Benitez, alla vigilia della partita dell’Inter contro il Chievo a Verona.

Bisogna superare questo momento duro – e’ il ‘Rafa pensiero’ – ma se la squadra resta unita, si puo’ centrare la ‘remuntada’.

Non si sente in bilico sulla panchina, sul futuro e’ tranquillo, chiede pero’ rispetto.

Il grande cruccio di Benitez riguarda prevalentemente gli infortunati, undici: una squadra nella squadra.

Cambiasso e’ a posto dal punto di vista muscolare e, tuttavia, non ha ancora recuperato il ritmo-partita’. Una congiuntura negativa – quella attuale – di cui Massimo Moratti e’ consapevole.

Tante riunioni, numerosi consulti medici, telefonate e contatti: una settimana difficile dopo la sconfitta nel derby di Milano.

Benitez smonta ogni polemica: le cause degli infortuni sono tante e non c’e’ un responsabile sul quale gettare la croce.

L’Inter risente della fatica della scorsa stagione e paga un prezzo in termini di stress psicologico e fisico.

Ora saranno intensificati i programmi individuali e si cerchera’ di prevenire e rimediare. L’allenatore chiede sacrifici e, non a caso, fa un parallelo con il canottaggio, nobile sport della sua patria d’adozione, nato in Inghilterra, esattamente nel 1829 nelle acque del Tamigi. Benitez – da esperto timoniere – avverte che quando l’equipaggio si riduce, e’ necessario alzare il ritmo di voga.

”Sappiamo – dice Benitez nel consueto incontro della vigilia di campionato – che sara’ difficile contro il Chievo, ma abbiamo voglia di vincere e di migliorare”. ”Dopo le riunioni che si sono svolte e dopo aver parlato ieri con il Presidente – racconta – siamo tranquilli. Non e’ il momento di fermarsi. Moratti capisce come la situazione sia difficile. Abbiamo perso Coutinho in un contrasto con un compagno, cose che succedono nel calcio. Questo il presidente lo sa”.

Benitez viene stuzzicato sul suo atteggiamento, giudicato da alcuni troppo tenero con i giocatori: ”Per arrivare a Roma ci sono piu’ strade, diciamo noi in Spagna. Abbiamo raggiunto cosi’ la finale di Champions a Istanbul. Siamo gente che lavora, che analizza, andiamo avanti”.

Ogni accusa sembra scivolargli addosso: ”Da 25 anni sono in questo ambiente e ho vinto qualcosa. Abbiamo esperienza e sappiamo che nel calcio ci sono momenti di difficolta’. Ma, se lavoriamo insieme, alla fine avremo i risultati. Aspetto il ritorno degli infortunati, sara’ piu’ facile per tutti. Gli infortuni, purtroppo, sono parte del calcio attuale e possono arrivare da tante cose”.

Attacco in crisi? ”L’anno scorso Milito ha fatto molti gol ma si e’ fatto male, e lo stesso Pandev si e’ infortunato. Ma e’ chiaro che alla squadra manca qualcosa. Dobbiamo lavorare bene perche’ in difesa siamo forti, bisognera’ cercare di avere piu’ opportunita’. Se Milito avesse segnato contro il Brescia all’ultimo minuto, avremmo due punti in piu’, lo stesso a Lecce. Conteremmo quattro punti in piu’ con lo stesso lavoro”. E domani? ”Andiamo a Verona con undici in campo e sette in panchina. Poi vedremo contro il Twente. E, se dovessimo vincere le prossime due partite, parleremo di altro”.

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