Assolti ”perché il fatto non sussiste”. Il Giudice per le indagini preliminari di Roma ha assolto cinque persone ritenute legate al clan dei Casalesi che avrebbero tentato la scalata alla Ss Lazio.
Per l’accusa volevano impiegare 24 milioni di euro provenienti dall’attività di associazioni camorristiche operanti nella provincia di Caserta.
Nel procedimento è imputato anche l’ex calciatore Giorgio Chinaglia, che è latitante e non è stato ancora processato.
Il giudice dell’udienza preliminare, Riccardo Amoroso, ha ritenuto infondate le accuse di riciclaggio e di impiego di danaro di provenienza illecita assolvendo Giuseppe Diana (per il quale il pm aveva chiesto 10 anni di reclusione), Bruno Errico (la richiesta era di 8 anni di reclusione) nonché Gian Carlo Benedetti, Diego Franchetti e Arturo Ceccherini (la richiesta del pm era di 6 anni).
Nel procedimento sono imputati, oltre a Giorgio Chinaglia, anche Giuseppe Bellantonio, Guido Carlo di Cosimo, Mario Pasculini che hanno optato per il rito ordinario.
Per quanto riguarda Zoltan Szilvas ha patteggiato una condanna a 2 anni e 6 mesi nel 2007.
La sentenza di oggi, pronunciata con rito abbreviato, ha riguardato uno stralcio degli atti del processo che vede anche imputati quattro ultras della società biancoceleste e riguardante, oltre al tentativo di acquisto del club, anche le minacce rivolte al presidente Claudio Lotto nel tentativo di indurlo a cedere la società.