ROMA – ''Lavoro duro, continuero' a farlo e non mollero'''. Cosi' Luis Enrique risponde a chi gli chiede se il nuovo progetto della Roma e' gia finito. Alla vigilia della trasferta di Palermo, il tecnico giallorosso e' tornato a parlare del suo futuro.
''Ho parlato una settimana fa di questo – ha aggiunto in conferenza stampa – ho detto quello che ho detto e sono un uomo di parola, non voglio piu' tornarci. Se resto fino al 2013? Al minimo. La mia firma ha detto questo, ma chissa' magari dovrete sopportarmi anche per 4-5 anni''.
''Di certo – ha aggiunto Luis Enrique – dovrete sopportarmi almeno fino al 2013 perchè ho dato la mia parola. Quando la societa' pensera' che non sono la persona giusta, allora quello sara' il mio ultimo giorno. Ma finche' la societa' e i tifosi mi danno loro fiducia, nonostante le difficoltà, io saro' felicissimo di stare al mio posto, anche se al momento non sono felicissimo''.
''Io preferisco vincere sempre, in qualsiasi modo. Ma sono convinto che per vincere e' meglio giocare bene. Ma qualsiasi partita, non solo il derby, si puo' vincere anche giocando male. Resto convinto, pero', che sia meglio giocare bene e sapere perche' si e' vinto. Questo e' il mio pensiero, rispetto chi la pensa diversamente, ma io la penso cosi'''.
Cosi' Luis Enrique ha risposto in conferenza stampa a chi gli faceva notare come il ds giallorosso Sabatini avrebbe raccontato la confidenza ricevuta dal tecnico spagnolo che avrebbe preferito giocar male il derby, ma vincerlo.
Nessun fastidio da parte sua per questo pensiero uscito dallo spogliatoio. ''Quello che dico ai calciatori nello spogliatoio non lo vengo a raccontare – ha aggiunto – ma se dicono qualcosa i dirigenti, non ho niente da dire. Ho un grandissimo rapporto con la societa', una relazione piu' che buona con loro. Sono convinto che cosi' andremo lontano: e' molto difficile dirlo adesso ma io lo dico''.