Anche perche’ gli avversari sono di alto livello. Da un punto di vista tecnico, la candidatura di Spagna-Portogallo e’ stata giudicata in modo molto positivo dalla commissione di valutazione della Fifa. I trionfi della nazionale spagnola, una buona capacita’ organizzativa potrebbero far dimenticare i problemi economici che attraversano i due paesi. Ed anche spingere la Fifa, in principio poco propensa, a ritentare l’esperienza di un Mondiale in due paesi dopo Corea-Giappone 2002. Dal punto di vista delle infrastrutture, dei trasporti, degli stadi da costruire, la candidatura russa desta molte perplessita’.
Tuttavia, la forza politica del paese e’ notevole ed il suo lobbying e’ stato intenso. Un gesto politico in favore di una apertura all’Est, come avvenne per l’Europeo 2012 in Polonia ed Ucraina, non e’ certamente da escludere. In un simile contesto, malgrado un buon dossier, la candidatura belga-olandese sembra disporre decisamente di meno ”appeal”. Per il 2022, gli Stati Uniti sembrano partire in vantaggio. Praticamente tutti gli stadi sono pronti, l’edizione 1994 ha riscosso un grosso successo di pubblico e la Fifa vorrebbe certamente dare un ulteriore spinta al calcio sul piu’ ricco mercato del mondo, anche se per ora non vi sono tutte le garanzie richieste a livello di governo. Giappone e Corea hanno ognuno dossier di alto livello, con grosse innovazioni tecnologiche.
Tuttavia, nei corridoi di Zurigo si mormora che la Fifa vorrebbe attribuire il Mondiale 2026 alla Cina, per aprirsi un altro sterminato mercato. Se cosi’ fosse, le chances degli asiatici per 2022 sarebbero ridotte al lumicino. L’Australia, un paese certamente sviluppato ed adeguato ad organizzare grosse manifestazioni si pone da outsider. Pero’, il fuso orario difficile per le tv europee, la lontananza fra i siti e l’inverno australe sono ostacoli non da poco. Quella del Qatar, infine, sarebbe la candidatura meno apprezzata dalla commissione di valutazione della Fifa. Caldo torrido (ma gli organizzatori promettono aria condizionata in tutti gli stadi e gli impianti per gli allenamenti), immensi lavori su stadi, trasporti, ed infrastrutture alberghiere da eseguire, paese piccolo: se l’Esecutivo scegliesse la nazione mediorientale per il Mondiale 2022, sarebbe una clamorosa sorpresa.