Calcio, Mondiali 2018 e 2022: domani i nomi dei Paesi organizzatori

Domani, verso le ore 16, il presidente della Fifa Joseph Blatter aprira’ al centro delle esposizioni di Zurigo le fatidiche buste con i nomi degli organizzatori del Mondiale 2018 e del 2022. Per il primo sono candidate Inghilterra, Russia, Olanda-Belgio e Spagna-Portogallo. Per il secondo, in lizza Australia, Qatar, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti.

E’ la prima volta – e probabilmente l’ultima – che la Fifa designa nello stesso giorno gli organizzatori di due edizioni dei Mondiali, e cio’ accadra’ in un clima tutt’altro che sereno. La decisione era stata presa nel 2008 per garantire un maggior potere contrattuale nella vendita dei diritti tv, ma come ha ammesso recentemente lo stesso presidente Blatter ”e’ forse stato un errore”. Con otto membri della nazionalita’ dei paesi candidati, i rischi di collusione sono alti, soprattutto dopo lo scandalo, provocato dal ‘Sunday Times’ ad ottobre, della corruzione di due membri del comitato esecutivo Fifa e di quattro altri dirigenti. Da allora, la Fifa ha cercato di far diminuire le polemiche.

La sua commissione di etica ha squalificato i due membri del comitato esecutivo sospettati (il nigeriano Amos Amadu e Reynald Temarii di Tahiti, che ha annunciato voler presentare ricorso che non voteranno domani) ma i sospetti non si sono sopiti. Domenica, il giornale svizzero Tages Anzeiger e quindi lunedi’ la Bbc hanno accusato tre ulteriori membri del comitato esecutivo, il brasiliano Ricardo Texeira (presidente della federcalcio del suo paese e del comitato organizzatore dei Mondiali del 2014), il paraguayano Nicolas Leoz ed il camerunense Issa Hayatou di aver ricevuto mazzette alcuni anni fa dall’ ISL, ex-societa’ di marketing della Fifa.

La federcalcio mondiale ha ribattuto che questi fatti risalgono agli anni ’90 e che la giustizia svizzera non condannato alcun membro della Fifa. Comunque, il clima resta pesante, anche con le accuse (non dimostrate) di scambi di voti promessi fra Spagna-Portogallo e Qatar. In questo contesto e’ comiciata oggi a Zurigo la sfilata dei candidati, cominciando da quelli per il Mondiale 2022. Svariate personalita’ erano presenti a Zurigo, fra cui l’ex-presidente americano Bill Clinton o ancora la modella australiana Elle McPherson. Presente anche, come testimonial del Qatar, uno Zinedine Zidane fresco reduce dal disastro del Real al Camp Nou. Domani mattina, prima del voto dei 22 membri del comitato esecutivo, si presenteranno i candidati al Mondiale 2018, tutti europei. Fra i Vip attesi, il principe William, il primo ministro David Cameron o ancora David Beckham per l’Inghilterra. Guus Hiddink, Johann Cruijff, Jean-Marie Pfaff e Ruud Gullit ( sosterranno Belgio-Olanda. Per Spagna-Portogallo, annunciati i premier dei due paesi (Jose’ Luis Zapatero e Jose’ Socrates) nonche’ Iker Casillas, capitano della Spagna campione del mondo. Non ci sara’ invece Vladimir Poutine a rappresentare la Russia.

Il primo ministro ha detto ”rinunciare al viaggio per non mettere maggiore pressione sui membri della Fifa”. Cis ara’ invece il patron del Chelsea Roman Abramovich. Fare previsioni e’ molto difficile, specialmente per il Mondiale 2018. Per tradizione, qualita’ degli impianti, sviluppo del paese e livello del campionato, la candidatura inglese avrebbe dovuto essere in pole position. Tuttavia, gli attacchi ripetuti dei media contro la Fifa possono aver lasciato tracce nelle menti dei membri del comitato esecutivo. Nemmeno il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, si e’ sentito di escluderlo.

Anche perche’ gli avversari sono di alto livello. Da un punto di vista tecnico, la candidatura di Spagna-Portogallo e’ stata giudicata in modo molto positivo dalla commissione di valutazione della Fifa. I trionfi della nazionale spagnola, una buona capacita’ organizzativa potrebbero far dimenticare i problemi economici che attraversano i due paesi. Ed anche spingere la Fifa, in principio poco propensa, a ritentare l’esperienza di un Mondiale in due paesi dopo Corea-Giappone 2002. Dal punto di vista delle infrastrutture, dei trasporti, degli stadi da costruire, la candidatura russa desta molte perplessita’.

Tuttavia, la forza politica del paese e’ notevole ed il suo lobbying e’ stato intenso. Un gesto politico in favore di una apertura all’Est, come avvenne per l’Europeo 2012 in Polonia ed Ucraina, non e’ certamente da escludere. In un simile contesto, malgrado un buon dossier, la candidatura belga-olandese sembra disporre decisamente di meno ”appeal”. Per il 2022, gli Stati Uniti sembrano partire in vantaggio. Praticamente tutti gli stadi sono pronti, l’edizione 1994 ha riscosso un grosso successo di pubblico e la Fifa vorrebbe certamente dare un ulteriore spinta al calcio sul piu’ ricco mercato del mondo, anche se per ora non vi sono tutte le garanzie richieste a livello di governo. Giappone e Corea hanno ognuno dossier di alto livello, con grosse innovazioni tecnologiche.

Tuttavia, nei corridoi di Zurigo si mormora che la Fifa vorrebbe attribuire il Mondiale 2026 alla Cina, per aprirsi un altro sterminato mercato. Se cosi’ fosse, le chances degli asiatici per 2022 sarebbero ridotte al lumicino. L’Australia, un paese certamente sviluppato ed adeguato ad organizzare grosse manifestazioni si pone da outsider. Pero’, il fuso orario difficile per le tv europee, la lontananza fra i siti e l’inverno australe sono ostacoli non da poco. Quella del Qatar, infine, sarebbe la candidatura meno apprezzata dalla commissione di valutazione della Fifa. Caldo torrido (ma gli organizzatori promettono aria condizionata in tutti gli stadi e gli impianti per gli allenamenti), immensi lavori su stadi, trasporti, ed infrastrutture alberghiere da eseguire, paese piccolo: se l’Esecutivo scegliesse la nazione mediorientale per il Mondiale 2022, sarebbe una clamorosa sorpresa.

Published by